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La solidarietà di Salvini a Trump: “Processo politico e vittima di una persecuzione giudiziaria, spero vinca le elezioni Usa”


Un messaggio di “solidarietà e pieno sostegno” a Donald Trump “vittima di una persecuzione giudiziaria e di un processo di natura politica”, scrive Matteo Salvini su X riferendosi alla condanna nel processo per i soldi alla pornostar Daniels tempestoso. “In Italia, abbiamo tristemente familiarità con l'utilizzo del sistema giudiziario come arma da parte della sinistra, dato che per anni si è tentato di eliminare gli oppositori politici con mezzi legali. Spero che Trump vinca; sarebbe una garanzia di maggiore equilibrio e speranza per la pace nel mondo”, continua il vicepremier e leader della Lega.

Solidarietà ribadita anche in radio. “Spero per l'equilibrio a livello mondiale che vinca Trump” alle prossime elezioni Usa il 5 novembre prossimo, “che vincono i repubblicani perché ogni presidenza americana guidata dai democratici è coincisa negli anni con guerre e caos planetari”, dice ancora Salvini a Radio 1Rai.

Sul “processo politico” all'ex presidente Usa non è d'accordo Giuseppe Conte. “C'è stato un processo e dobbiamo ritenere un giusto processo. Non possiamo pensare che negli Stati Uniti ci siano processi politici – dice il leader di M5S ad Agorà su Rai3 – C'è stata questa condanna di cui bisogna prendere atto”, ma “il sistema americano gli dà la possibilità comunque di correre ancora per le presidenziali. Adesso i cittadini decideranno anche alla luce in un senso o nell'altro di questa prima condanna. Come sempre, lo dico anche da avvocato, bisogna leggere le carte e capire quali sono le specifiche contestazioni e motivazioni di questa sentenza”, conclude Conte.

Per Antonio Tajani, ministro degli Esteri, nella corsa alla Casa Bianca, la “partita è aperta, ma l'Italia è alleata degli Stati Uniti, non di questo o quel presidente: per noi è indifferente noi abbiamo un rapporto privilegiato con gli Usa – dice intervenendo a Mattino 5 – Non spetta a noi decidere chi deve fare il presidente degli Stati Uniti, io ho ottimi rapporti con Blinken, ma li avrei con qualunque altro Segretario di Stato americano”.





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