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A fuoco la dacia di Putin: il giallo sulle cause


Un incendio ha parzialmente distrutto la residenza non ufficiale del presidente russo Vladimir Putin nella regione montana degli Altaj, nel cuore dell'Asia Centrale. Su Telegramma sono state infatti diffuse le immagini che ha gravemente danneggiato la sontuosa residenza di Putin che è stata anche la sua abitazione durante le fasi critiche della pandemia da Covid-19. Il palazzo si trova nel distretto di Ongudaysky della Repubblica dell'Altaj, una regione della Siberia al confine con Mongolia, Cina e Kazakistan. La struttura principale sembra essere sfuggita alle fiamme, anche se i funzionari russi non confermati hanno se abbia o meno subito dei danni rilevanti. L'edificio si troverebbe in cima a un grande complesso sotterraneo segreto, che potrebbe funzionare come bunker per la famiglia del leader del Cremlino in caso di conflitto nucleare. Il professore Valerio Soloveiex dipendente dell'Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca, lo ha infatti descritto come una “città sotterranea”Altamente tecnologico.

A fuoco la residenza siberiana di Putin

Al momento non è chiaro se l'origine dell'incendio che ha danneggiato la residenza di Mettere in sia di natura dolosa ma arriva dopo mesi di incendi e sabotaggi che si sono registrati in tutta la Federazione russa mentre Mosca è impegnata nella guerra in Ucraina. Il filmato dell'edificio in fiamme è stato pubblicato per la prima volta sul canale Telegram “Sirena” dalla blogger Amyr Aitashev e dall'attivista Aruna Arna. Dietro il misterioso edificio sono sorte anche una serie di storie difficilmente verificabili: come quella secondo cui il leader russo, proprio in quell'edificio, si sarebbe curato con impacchi di sangue di cervo, un rimedio della medicina alternativa russa che non ha però riscontri nella scienza ufficiale. Secondo la stampa inglese, infatti, la residenza ospita anche una grande fattoria che alleva una specie di cervo adatta per la medicina alternativa popolare in alcune parti della Russia. Si tratta, nello specifico, delle corna del cervo rosso del Caspio, apprezzate per il loro utilizzo anche in ambito sanitario.

Edificio noto dal 2011

L'esistenza della residenza non ufficiale del presidente russo è nota sin dal 2011. Al tempo, infatti, i giornalisti di Novaja Gazetatentarono – senza successo – di entrarvi per realizzare un'inchiesta: ai cronisti fu spiegato che il complesso era destinato agli alti funzionari della Federazione russa e la stampa non poteva accedervi.

Ufficialmente noto come complesso sanatorio e resort Altai Compound, di proprietà del colosso del gas Gazpromnon vi è in realtà la possibilità di soggiornarvi: Gazprom ha spiegato che il complesso era destinato a”incontri con partner commerciali, eventi aziendali e accoglienza di ospiti stranieri“ma pare che, in realtà, sia usato solo da Putin e dalla sua famiglia in occasioni particolari.



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