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Anche Barella al prolungamento: aumento minimo e firma a vita. E l’Inter ringrazia


Nuovo ingaggio da 6,5 ​​milioni più bonus, con 500mila euro di aumento. Entro la settimana dell'annuncio




Giornalista

4 giugno – 11:21 – MILANO

Sarà quello di Nicolò Barella il primo dei rinnovi con cui l'Inter punta ad aprire un ciclo vincente. Il centrocampista azzurro – ieri esentato dall'allenamento a Coverciano perché stanco dopo una stagione a tutta e da gestire in vista dell'Europeo – firmerà un contratto fino al 2029 a 6,5 ​​milioni più bonus a stagione. Un ingaggio superiore di soli 500mila euro rispetto all'attuale, a confermare l'attacco alla maglia dell'ex Cagliari, che avrebbe potuto anche sparare più alto ma è venuto incontro al club. Accordo già trovato da tempo, sotto la gestione Suning. La firma e l'annuncio, prima congelati in attesa che Steven Zhang trovasse il modo di rifinanziare e poi per il passaggio di proprietà, arriveranno a stretto giro di posta e verranno seguiti dai prolungamenti di Simone Inzaghi e Lautaro Martinez.

Crescita (nascosta)

Un segnale forte inviato dalla nuova proprietà americana, che ha avvallato l'operazione, perché per età, intensità e prestazioni Barella è uno dei centrocampisti top in Europa. Vice capitano della squadra, tra i leader dello spogliatoio, è un idolo della tifoseria e ha davvero l'Inter nel sangue. Galleggiando sulla superficie di gol (2) e assist (3), la stagione appena conclusa potrebbe sembrare meno brillante delle precedenti (6 reti e altrettanti assist nel campionato '22-23), invece Nicolò ha completato la sua crescita accettando di sacrificarsi non soltanto con la consueta corsa ma anche con un'attenzione diversa agli equilibri di squadra. Con pochi elementi che saltano l'uomo, l'Inter ha un gioco per cui porta tanti uomini oltre la linea della palla. Fino al febbraio 2023 proprio per questo subiva tanti gol in contropiede. Da allora, Nic e Mkhitaryan – un altro che infatti ha inciso meno nell'area avversaria – sono stati più bassi per coprire le spalle ai compagni che spingevano molto. Braccetti compresi. Un lavoro oscuro ma molto apprezzato, in primis dallo stesso Inzaghi.

Gli altri

E proprio il tecnico seguirà Barella in ordine cronologico alla voce rinnovi: firmerà per altri due anni, dal 2025 al 2027, con un aumento dell'ingaggio da 5,5 a 6,5 ​​milioni. A ore Marotta e Ausilio incontreranno Tullio Tinti, che cura gli interessi di Inzaghi, per limare gli ultimi dettagli. L'ufficialità arriverà presto, anche se non per forza in settimana, ma comunque prima dell'inizio del ritiro, fissato per la seconda settimana di luglio. Poi sarà il turno di Lautaro Martinez, per il quale lo scoglio più duro è stato aggirato la scorsa settimana. Per prolungare l'attuale contratto, in scadenza nel 2026, l'agente del Toro, Camano, chiedeva 12 milioni a stagione. Anche il capitano però ha fatto una scelta di vita venendo incontro al club che a certe cifre non poteva e intendeva arrivare, Lautaro si “accontenterà” di 9 milioni più bonus fino al 2029. Anche qui, l'accordo è stato siglato da una stretta di mano ma firma e annuncio arriveranno con calma. Forse addirittura quando l'argentino tornerà a Milano dopo aver giocato la Coppa America ed essersi goduto le meritate vacanze.

Ciclo

Quello che conta, per lui come per Barella e Inzaghi, è la volontà comune di andare avanti insieme. Sono insomma passati i tempi in cui a giugno scattavano i mugugni ei mal di pancia di chi voleva cambiare aria. L'Inter ora vince e convince, ha una guida tecnica stabile, uno spogliatoio di granito e la conseguenza di tutti questi fattori è anche l'appello su altri giocatori. Come confermano i tanti (Taremi e Zielinski gli ultimi ) parametri zero arrivati ​​nelle ultime stagioni. Oltre a capitano e vice capitano che si legheranno al nerazzurro per un altro quinquennio, la solidità del progetto è confermata dalle scadenze lunghe di altri pilastri della rosa di Inzaghi. Bastoni, Dimarco, Pavard e Thuram hanno firmato fino al 2028, Calhanoglu fino al 2027. Un anno simbolo perché – a meno di ulteriori rinnovi – coinciderà anche con la scadenza di tutta la dirigenza sportiva: Marotta, Ausilio e Baccin. Premesso che le vie del mercato sono infinite e che in presenza di offerte indecenti nessun club potrebbe dire di no, il piano triennale si sposa alla perfezione con le strategie della nuova proprietà. Nel giro di giorni Oaktree infatti è passato da fondo creditore a traghettatore causa insolvenza di Steven, salvo rivelarsi un proprietario che intende gestire aumentando la competitività sul campo ei ricavi per trovare con tutta calma chi rileverà l'Inter, ottenendo una pochi pesante plusvalenza. Conti permettendo, avere un'Inter più stabile e forte è nell'interesse di tutti. E tutti ci mettono la firma.





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