Economia Finanza

Nato, manca l'ok sui 40 miliardi a Kiev. Crosetto: “Non possiamo”




«Non abbiamo ancora un accordo sull'impegno finanziario di lungo termine per l'Ucraina». Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa, ammette il fallimento della proposta di stanziare 40 miliardi ogni anno per l'Ucraina. Mentre il G7 trova il suo accordo, i Pesi Nato si trovano in disaccordo, almeno per il momento. E tra i Paesi che si sono opposti alla proposta avanzata dallo stesso Stoltenberg c'è anche l'Italia. Non si tratta di una retromarcia sul sostegno a Kiev ma, come spiega il ministro della Difesa Guido Crosetto, una questione tecnico-economica.

«Sarebbero stati 3 miliardi e mezzo all'anno per noi, visto che abbiamo già difficoltà a raggiungere il 2% del Pil destinato alla difesa. Quando raggiungeremo il 2% rifletteremo su ulteriori investimenti», ha spiegato Crosetto. I soldi del pacchetto di aiuti a lungo termine per Kiev, ha chiarito il ministro, «sarebbero stati aggiuntivi» rispetto al 2% del PIL destinato alla difesa. Così i 40 miliardi di euro all'anno di aiuti militari all'Ucraina «sono un discorso posticipato», ha spiegato Crosetto che ha aggiunto come «emerge l'impegno della Nato per costruire una deterrenza, una difesa sempre più forte, un impegno della La Nato, da parte di quasi tutti i Paesi della Nato ad aumentare il 2% del Pil una percentuale più significativa. Io ho ribadito la difficoltà nell'Italia, collegata ai vincoli del patto di stabilità europea, dicendo che non si possono avere una posizione qua e un'altra a due chilometri di distanza. Magari – ha spiegato – dovrebbero essere politicamente concordate insieme, perché altrimenti alcuni Paesi, come il nostro, hanno difficoltà a raggiungere e rispettare l'impegno. I 40 miliardi all'anno per l'Italia non sono in agenda». Questo non frena l'impegno italiano a favore dell'Ucraina che resta forte e indiscusso. «Sto preparando il nono pacchetto. Adesso l'impegno è quello di raggiungere il 2% che già problematico, lo maturo, per Paesi come l'Italia, visti i vincoli europei. Non possiamo aggiungere altri obiettivi ambiziosi, anche perché non ho l'abitudine di prendere impegni che poi so di non poter rispettare», ha concluso il ministro.

Il segretario della Nato Stoltenberg ha incassato la posizione italiana, chiedendo in ogni caso che la Nato assuma un ruolo più importante negli aiuti all'Ucraina.

«Oltre il 99% di tutto il supporto militare all'Ucraina è dagli alleati della Nato – spiega Stoltenberg – Mi aspetto quindi un accordo sul ruolo di primo piano della Nato fornito nel fornire e coordinare il supporto militare, l'assistenza alla sicurezza e l 'addestramento per l'Ucraina».



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