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In Israele la Corte Suprema impone il servizio militare agli ortodossi



In Israele la Corte Suprema di Giustizia ha stabilito all'unanimità che il governo deve arruolare nell'esercito gli studenti ultraortodossi delle yeshiva (le scuole dove si studiano i testi tradizionali della religione ebraica). Per la Corte non esiste più un quadro giuridico che consente di continuare la pratica pluridecennale di concedere loro esenzioni generalizzate dal servizio militare.

La Corte ha stabilito che una decisione del governo del giugno 2023 che ordinava all'esercito di non iniziare ad arruolare gli uomini Haredim (letteralmente, quelli che tremano davanti a Dio) era illegale, e che il governo deve quindi lavorare attivamente per arruolare le reclute ultraortodosse nell'IDF. La sentenza ha dichiarato che “nel mezzo di una guerra estenuante, il peso della disuguaglianza è più duro che mai e richiede una soluzione”.

I giudici hanno hanno indicato che il processo potrebbe essere graduale, ma hanno avvertito il governo che deve iniziare ora. La Corte Suprema ha stabilito anche che l'esecutivo non può “fornire sostegno finanziario agli studenti delle scuole religiose che studiano” al posto di essere arruolati.

La sentenza arriva in un momento in cui la Knesset (il parlamento israeliano) sta esaminando un progetto di legge che prevede l'arruolamento graduale degli ultraortodossi, ritenuto sempre più necessario mentre è in corso la guerra nella Striscia di Gaza e resta alta la tensione sia in Cisgiordania sia alla frontiera fra Libano e Israele.

Il servizio militare è obbligatorio in Israele, ma gli ebrei ultraortodossi possono evitarlo dedicandosi allo studio dei testi sacri dell'ebraismo grazie a un'esenzione amministrativa introdotta nel 1948 da David Ben Gurion, fondatore dello stato d'Israele.

In seguito alla decisione del tribunale, il procuratore generale di Israele Gali Baharav-Miara ha ordinato alla Difesa di reclutare immediatamente 3.000 studenti nelle Forze di Difesa Israeliane, oltre alle reclute già in servizio. Le richieste di arruolamento degli ebrei ortodossi erano aumentate in seguito all'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre dello scorso anno.

La decisione della Corte potrebbe avere ripercussioni politiche sul governo guidato dal primo ministro Netanyahu. I potenziali partiti ultraortodossi, partner chiave della coalizione di governo, si oppongono a qualsiasi modifica del sistema attuale. Se le esenzioni venissero abolite, questi partiti potrebbero abbandonare la coalizione, facendo crollare il governo e portando probabilmente a nuove elezioni in un momento in cui la sua popolarità è calata. In questo contesto per Netanyahu non sarebbe per niente facile ritardare ulteriormente la questione o approvare leggi per ripristinarne le esenzioni.

Le famiglie haredi hanno in media sei o sette figli, un tasso di natalità che li rende il segmento in più rapida crescita della popolazione del Paese. Secondo Yonahan Plesner, presidente dell'Israel Democracy Institute, oggi rappresentano circa un quarto degli uomini in età da arruolamento.





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