Istruzione

Riforma istituti tecnici e professionali ancora bloccata alla Camera. Si fa largo l'ipotesi dello slittamento delle nuove regole al 2025/2026 – Orizzonte Scuola Notizie


Dal 13 febbraio 2024 il disegno di legge che istituisce la filiera formativa tecnologico-professionale, ovvero la riforma degli istituti tecnici e professionali voluta dal Ministro Valditara, è bloccata in Commissione Cultura alla Camera. Lo scenario suggerisce che la riforma potrebbe non fare in tempo ad essere attuata per settembre 2024.

Il mese di giugno inizialmente avrebbe dovuto essere quello decisivo per concludere l'esame del disegno di legge e portarlo in Aula. Tuttavia, nelle ultime settimane non è stato discusso il testo e adesso è stata prevista una convocazione in Commissione per il 2 luglio.

Una strada in salita

Penso che a luglio sia previsto dal 18 luglio l'avvio della discussione nell'Aula del decreto sostegnoapprovato a fine maggio dal Governo e che le prossime settimane in Parlamento saranno infoocate in vista della pausa di agostoappare difficile pensare di avere la riforma dei tecnici e professionali già in vigore dal prossimo anno scolastico.

D'altronde, il pensiero si fa largo anche perché, non basterà l'approvazione della legge per attuare la riforma: per essere effettiva dopo la sua approvazione definitiva in Parlamento e l'entrata in vigore la riforma richiede, tra le altre misure, 2 decreti attuativi, di concerto con altri ministri e previa intesa in Conferenza unificata.

La riforma, dunque, come spiegato in precedenzaavrà bisogno di altri passaggi normativi per essere messa a terra entro il 31 dicembre 2024, come previsto dal Pnrr dopo un primo rinvio del traguardo inizialmente previsto per il 2023.

Entro questo anno devono anche entrare in vigore le disposizioni per la sua efficace attuazione e si devono applicare tutte le misure relative.

Tra queste ultime c'è l'allineamento della riforma del 4+2 degli istituti tecnici e professionali alla riforma del sistema degli Its Academy (istituti tecnologici superiori).

Entro 30 giorni dall'entrata in vigore del disegno di legge e previa intesa in Conferenza unificata, è previsto un decreto del ministero dell'istruzionedi concerto con il Mef, il Mur e il Lavoro, per definire i criteri di stipula degli accordi, le modalità di adesione alle reti o campus e le relative condizioni di avvio, le modalità di integrazione e di ampliamento dell'offerta formativa stabilite dagli accordi e le relative attività di monitoraggio e valutazione, l'individuazione del numero massimo di istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, istituzioni che erogano percorsi di istruzione tecnica e professionale e istituzioni formative accreditate dalle regioni, rispetto a quelle attive sul territorio regionale, coinvolte nella sperimentazione, fermo restando quanto previsto dalla riforma degli Its (sulla verifica e valutazione finali e certificazione dei percorsi formativi e dei relativi crediti e sui raccordi tra il sistema universitario, gli Its Academy e le istituzioni dell'Afam).

Ricordiamo che è già partita la sperimentazione del 4+2 avviata a gennaio scorso e alla quale da settembre altre scuole potranno decidere di aderire.

A proposito del 4+2, un ruolo importante, da ricordare, lo le regioni che, attraverso gli accordi, possono aderire alla filiera tecnologico-professionale, assicurando la programmazione dei percorsi della filiera, e ne sono le modalità realizzative.

La riforma dei tecnici e professionali del 4+2,vedrà inoltre l'istituzione presso il Mim di una Struttura tecnica per la promozione della filiera tecnologico-professionale a partire dal 1 gennaio 2024: dati che sarà necessariamente successiva all'entrata in vigore della riforma .

E non è finita: entro 90 giorni dall'entrata in vigore della riformatun decreto del Mim deve istituire presso questa Struttura il Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale.

Dunque un percorso molto complesso per arrivare alla piena attuazione delle regole della riforma, su cui Validara punta moltissimo.

Cosa cambia con la riforma dei tecnici e professionali

La riforma vede, fra gli aspetti più rilevanti, l'introduzione del “campus”, una comunità composta da scuole, centri di formazione professionale e La sua Accademiaincentrata sulla centralità dello studente.

La proposta include anche la collaborazione a tempo determinato con docenti esterni, provenienti dal mondo delle imprese, per colmare lacune di competenze tecniche.

Altro punto molto importante, su cui lo stesso Valditara si è più volte sofferto, è quello relativo al fatto che gli gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere ai percorsi formativi degli La sua Accademia e sostenere l'esame di Stato presso l'istituto professionale assegnato, costituendo dunque il modello 4+2.

L'iniziativa mira all'adeguamento e all'ampliamento dell'offerta formativa, promuovendo i passaggi fra percorsi diversi e la certificazione delle competenze acquisite.

Si prevede anche la promozione di accordi di partenariato per incrementare l'alternanza scuola-lavoro e i contratti di apprendistatovalorizzando le opere soggette a diritto d'autore e proprietà industriale realizzati nei percorsi tecnici e professionali.

I sistemi di formazione regionale possono aderire alla sperimentazione, validata dall'Invalsi per garantire una formazione equiparabile a quella statale. È un'opportunità che estende la possibilità per gli studenti di iscriversi non solo agli ITS, ma anche all'università.

I punti salienti

Flessibilità

Vengono introdotte delle quote di orario a disposizione della scuola che vanno dal 14,8% per il biennio, al 17,6% per il secondo biennio e 43,75 per il quinto anno, con il fine di attivare attività collegate al territorio. Un utilizzo non obbligatorio, ma facoltativo.

A ciò si aggiunge anche la quota di autonomia pari al 25% dell'orario con il fine di potenziare gli insegnamenti o di attivarne di nuovi. Percentuale che per il quinto anno diventa del 30% con lo scopo di attivarsi, in coerenza con il PECUP, tirocini, stage, percorsi orientativi e rafforzare i collegamenti con il mondo del lavoro anche a livello internazionale.

Riformulazione degli orari

La riforma prevede anche una rimodulazione degli orariche vengono così articolati:

  1. primo biennio: 1221 ore parte generale (sarà ridotta di 99 ore), 891 ore parte di indirizzo (sarà aumentata di 99 ore)
  2. secondo biennio 990 ore (parte generale), 1122 ore (parte di indirizzo)
  3. quinto anno: 990 complessivi (462 ore parte generale, 528 ore parte di indirizzo. Con riduzione di 33 ore ciascuna).

Arrivano i patti educativi 4.0

Si tratta di accordi che gli istituti tecnici e professionali possono instaurare con ITS, Università, enti di ricerca, di formazione, nonché imprese con lo scopo di condividere il bagaglio di conoscenze e usufruire di laboratori avanzati, nonché di realizzare percorsi PCTO innovativi.

Docenti in azienda

Un'altra novità riguarda la formazione dei docenti. In fatti questi potranno effettuare corsi di formazione all'interno delle aziende con le quali le scuole instaureranno rapporti di collaborazione. Una soluzione che punterà ad una maggiore interrelazione tra i due mondi e una acquisizione di conoscenze da parte delle istituzioni scolastiche che potranno spendere ai fini del potenziamento dell'offerta formativa maggiormente corrispondente al mondo del lavoro.

La sperimentazione della nuova filiera 4+2

Come sappiamoil Ministero ha già fatto partire la sperimentazione in merito alla nuova filiera tecnologico-professionale (4+2), permettendo fino al 10 febbraio l'iscrizione a tali percorsi.

La nuova filiera tecnologico-professionale 4+2 avviata dal Ministero dell'Istruzione e del Merito valorizza e arricchisce gli indirizzi di studio dell'Istruzione tecnica e professionale rendendoli più:

  • efficace per sviluppare le competenze chiave necessarie per la vita e per l'ingresso nel mondo del lavoro
  • connessi con il mondo del lavorocon un'attenzione particolare ai nuovi lavori e alle professionalità emergenti
  • attrattivipoiché basato su esperienze pratiche e laboratoriali
  • aperti alle opportunità di studio e di lavoro anche all'estero
  • collegati in maniera ancor più diretta alle realtà produttive dei territori

Le opportunità per gli studenti

Gli studenti iscritti:

  • Raggiungono con un anno in anticipo il profilo in uscita del quinto anno di corso degli indirizzi di studio come avviene in molti altri Paesi europei
  • Usufruiscono di opportunità formative direttamente collegate alle imprese e alle nuove professioni grazie all'apporto di lezioni e di attività laboratoriali tenute da esperti provenienti dalle aziende e dal mondo del lavoro
  • Fanno esperienze dirette e concrete, grazie al potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro e dell'apprendistato formativo
  • Sviluppare competenze orientate alla specializzazione tecnologica grazie al collegamento organico e strutturato con gli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy)
  • Raggiungono le competenze STEM e richieste linguistiche per l'accesso al mondo del lavoro mediante il rafforzamento delle iniziative di internazionalizzazione

Vieni funziona

A 4 anni il diploma con lo stesso valore legale di quello quinquennale. Si può proseguire con un percorso di due anni in un'ITS Academy oppure iscriversi all'università o lavorare.

Presentazione-Filiera-tecnologico_professionale PDF



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