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Vingegaard: “Essere qui è già un successo e la forma non è niente male”


Il danese di ritorno dopo la caduta del 4 aprile: “Avevo ferito ovunque e non ho potuto allenarmi come sempre, ma ho fatto un grande lavoro”. Van Aert: “Non mi sento forte come gli anni scorsi”

Dal nostro inviato Filippo Conticello

27 giugno – 20:10 – FIRENZE

Voce flebile e sorrisetto sardonico, quello di sempre: fin qui Jonas Vingegaard è il solito re enigmatico e imperscrutabile che ha messo in salotto i trofei degli ultimi due Tour. Ma qualcosa è inevitabilmente cambiato su questi schermi: quanto la caduta disastrosa del 4 aprile nei Paesi Baschi lo possa condizionare nella caccia al tris non è ancora dato sapere, il sipario si svelerà dopodomani con la grande partenza di Firenze. Ma il campione danese, tornato a parlare per la prima volta dall'infortunio nella conferenza ufficiale, tiene però un concetto, ribadito più volte con l'asciuttezza di sempre: “Il mio successo è essere al via, tutto ciò che di più riuscirò a fare sarà qualcosa di guadagnato!”. Nessuna promessa o grido di battaglia, dunque, ma un lento riavvolgere il nastro su questi mesi difficili: “La cosa più difficile è stata recuperare al livello fisico, avevo ferite ovunque e non ho potuto allenarmi come sempre. L'ambizione è fare il meglio possibile per la generale, ma non posso dire che vincerò: se questo sarà possibile, lo capirò strada facendo, vedremo come andrà soprattutto nella terza settimana. Intanto bisogna mettere forza, farmi largo e lottare per essere al massimo , tutt'altro, e spero che tutto questo lavoro fatto con la squadra e con la mia famiglia porti risultati”.

l'asso van aert

La Visma, l'ammaccatissima squadra del re danese, continua a perdere pezzi – ultimo il luogotenente Kuss “ringraziato” da Jonas in conferenza -, ma almeno Vingegaard può contare sull'altra superstar della famiglia, richiamata di gran corsa per il Tour. Pure su Wout van Aert, caduto rovinosamente in Attraverso Le Fiandre, c'è però un punto interrogativo, e il bellicoso belga ha subito messo le cose in chiaro: “Sto bene, ma mai avevo avuto una forma peggiore alla partenza di un Tour: non mi sento forte come gli altri anni scorsi, vedremo cosa potrò osare soprattutto in pianura Cercherò di vincere una tappa, questo è sicuro, ed esserci è di per sé un'ottima decisione: mi farà progredire, anche pensando ai giochi olimpici”.





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