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Sommer: “L’Italia resta favorita”. Il c.t. Yakin: “Pronti ai rigori, ma spero di chiuderla prima”


Il tecnico elvetico ostenta sicurezza in vista della sfida contro gli azzurri. E il numero uno dell'Inter, che aveva già ipnotizzato Jorginho dal 2021: “Sarà un'altra storia”

Dal nostro inviato Francesco Pietrella

28 giugno – 21:34 – BERLINO

Murat Yakin è uno che ha preso a cazzotti la paura. L'ha stritolata con forza quando era ancora un ragazzino. Cresciuto a Basilea con un pallone sottobraccio, a 12 anni si presentò negli uffici di assistenza sociale per fare da interprete ai genitori, partiti dalla Turchia per dare una vita migliore ai propri figli, Murat e Hakan. Due che hanno giocato a calcio per vent'anni ad alto livello. Per questa partita di pallone non gli dà pensiero, anche se è un'ottava di finale europea. “Siamo concentrati per domani – ammette il ct della Svizzera nella sala stampa dell'Olympiastadion -, sappiamo quello che possiamo fare. Fermare. E ci siamo esercitati anche sui rigori, ma ci piacerebbe chiuderla prima”.

contro l'Italia

Yakin ha dribblato le domande su Xhaka e sulle discussioni con alcuni giocatori chiave: “L'hanno scritto in pochi. Io e Granit abbiamo un bel rapporto e diamo tutto per la squadra. Ciò che è stato detto ormai è il passato. Conta solo l'Europeo”. Il ct ha parlato anche dei sei gol incassati dal Portogallo durante gli ottavi dell'ultimo Mondiale: “Era un altro torneo, tutto diverso. Pensiamo soltanto all'Italia”. Silvan Widmer, terzino distrutto a tutta fascia passato per l'Udinese, salterà la sfida con gli azzurri: “Abbiamo due opzioni per sostituirlo”. Belle parole per Ndoye invece, punta del Bologna: “Uno dei migliori exploit. Giocare al Dall'Ara gli ha fatto bene. Ha lottato per diventare titolare. È giovane e spensierato, il gol contro la Germania lo ha rimesso in gioco. Non abbiamo parlato di un suo trasferimento all'esterno”. L'ultimo appunto è sul trasformismo azzurro: “Abbiamo fatto i compiti. Non abbiamo visto solo queste tre partite, ma anche quelle precedenti. L'Italia è in grado di giocare con diversi moduli. È il paese della tattica, questa cosa mi piace”.

estate

Yann Sommer si è presentato nella sala stampa dell'Olympiastadion di Berlino con un sorriso sulle labbra. Sereno, rilassato, pronto a rispondere a una dozzina di domande da parte dei cronisti. Nella prima si sbilancia. Gli chiedono se è felice di sfidare il nuovo Jorginho, ipnotizzato dal disco nella gara contro la Svizzera nel 2021. Quella che alla fine ha pesato sull'esclusione dal Mondiale: “Non vorrei incrociarlo, in realtà. Domani sarà un'altra storia. La cosa più importante è la partita, preferisco non concentrarmi sui rigoristi. C'è uno staff ben preparato che studia i tiratori, io sono solo felice di giocare”. Sommer ha già sfidato Scamacca e Retegui in campionato: “E' un vantaggio aver già giocato contro alcuni azzurri, ma ci siamo preparati per affrontare l'Italia come squadra. Non lo penso solo ai singoli. Del resto, restano i preferiti. Sono campioni d'Europa in carica…”. L'obiettivo è chiaro, però: “Vogliamo andare avanti”. Un commento anche su Donnarumma: “E' fortissimo, davvero, l'ho già affrontato in passato. E poi ho già avuto una fantastica esperienza.





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