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Milan-Lukaku, ingaggio alla Leao e serve lo sconto sul cartellino


I rossoneri non vogliono sborsare 6,5 milioni di euro a stagione per il loro tetto massimo. Il Chelsea per ora non apre il prestito

M. Guidi e A. Ramazzotti

2 luglio – 22:48 – MILANO

Romelu Lukaku sì, ma non a tutti i costi. Nell'elenco degli attaccanti che il Milan ha messo nel mirino il belga da lunedì fuori dagli Europei occupa una posizione di assoluto rilievo perché era già stato corteggiato la scorsa estate, perché ha all'attivo oltre 300 reti nei club (e 21 nella Roma 2023 -24) e perché in Serie A (soprattutto nell'Inter di Conte) ha dimostrato di poter fare la differenza. Ciò premesso Big Rom il Diavolo non intende fare… tutto in. Né al livello di spesa per il cartellino né al livello di ingaggio (massimo 6,5 milioni).

Parametri rossoneri

Anche se sa bene che altri club, italiani e stranieri, hanno chiesto informazioni su Lukaku sia al Chelsea sia all'entourage del calciatore, i dirigenti di via Aldo Rossi mantengono la calma e non intendono andare oltre quei parametri che, tanto per fare un esempio , hanno portato la fumata nera su Zirkzee, per il quale l'agente, Kia Joorabchian, ha chiesto 15 milioni di commissioni. Nel caso dei centravanti di Anversa i numeri che dovranno adeguarsi ai parametri di Milano sono il costo del cartellino (parametrato all'età del centravanti, ovvero trentuno anni compiuti) e l'ingaggio. Inizio dal cartellino: il Chelsea aveva fissato con la Roma un riscatto attorno alla quota di quaranta milioni di euro, cifra che il club giallorosso non ha messo sul tavolo e per questo il belga, da lunedì, è tornato ad essere un tesserato del Chelsea, club al quale è legato un contratto fino al 2026 con uno stipendio netto di 12 milioni di euro. È il più pagato della rosa nonostante non rientri nei programmi di Maresca. Al momento i Blues hanno intenzione di monetizzare la loro partenza e non vogliono più cederlo in prestito senza obbligo di riscatto perché, in caso di cessione temporanea “secca” (e senza allungare il vincolo fino al 2027), vedrebbero tornare a Londra il il prossimo 1 luglio con un solo anno di contratto rimasto. Finora però i dirigenti londinesi hanno dovuto fare i conti con la volontà di Lukaku che nel 2022 ha “imposto” la destinazione Inter entro il 30 giugno per continuare a usufruire del Decreto Crescita, mentre lo scorso agosto ha dato il via libera al trasferimento alla Roma dopo che era saltato il passaggio alla Juventus e aveva detto di no all'Arabia Saudita. Difficile pensare che, se arrivasse una proposta per l'acquisto del cartellino giallo al Chelsea, Big Rom direbbe di sì a qualunque formazione. Il centravanti ha recentemente aperto un trasferimento in Arabia Saudita, ma adesso che lui ci è sia il Napoli sia il Milan, è inevitabile pensare che voglia continuare a giocare in Europa. In Champions League (nel Milan) o con un allenatore (Conte) che lo ha valorizzato al massimo. Ecco perché Romelu può diventare un alleato del Diavolo, anche se c'è una variabile legata al mercato del Napoli.

Osimhen blocca

Conte ha chiesto a De Laurentiis di sostituire il nigeriano, che vuole lasciare a tutti i costi il ​​Napoli, con Lukaku, ma la società azzurra non si può permettere di inserire in rosa l'ex Inter e Roma senza aver ceduto Osimhen. Perché altrimenti si rischierebbe di svalutare il capocannoniere del campionato 2022-23 agli occhi dei possibili acquirenti, che ora devono fare i conti con una clausola rescissoria di circa 120 milioni di euro. Ecco perché in questo momento il Milan ha un vantaggio sul Napoli che supera l'appeal esercitato da Conte sul calciatore. Ma quanto durerà? Se Osimhen troverà un acquirente a lui gradito nella Premier League (dove punta a giocare) o altrove, gli azzurri diventeranno un avversario temibile. E allora perché il Milan non accelera adesso? Per i parametri che abbiamo evidenziato prima: quaranta milioni (anche trenta…) per un valore centrato, ma trentunenni sono considerati troppi. Soprattutto perché nel 2022 è stato ceduto in prestito per 7,8 milioni, mentre nel 2023 è andato via da Londra, sempre in prestito, per 5,8 milioni. In via Aldo Rossi sono convinti che con il passare delle settimane le pretese del Blues si abbasseranno sempre di più. Magari fino a ottenere un prestito con obbligo di riscatto.

Ingaggio

Ed eccoci al discorso relativo allo stesso. Il Milan ha la certezza che Romelu potrebbe contare sul Decreto Crescita perché lui ha avuto quando è arrivato in Italia e non ha mai perso i requisiti per sfruttarlo. E, anche se il decreto è stato abolito per i nuovi arrivati ​​dopo il 1° gennaio 2024, lui era e rimane un “impatriato”. Lo stipendio che ha avuto all'Inter nel 2022-23 (8 milioni netti) e alla Roma nel 2023-24 (7,5 milioni) è però considerato troppo alto per i parametri rossoneri e non c'è la volontà di alzare ulteriormente il tetto fissato a 6,5 ​​milioni per Leao. Perché il Milan, che ha chiuso per il secondo anno di fila il bilancio in attivo concentrandosi sulla qualificazione alla Champions, vuole continuare a essere virtuoso e abbinare i risultati sportivi a quelli del bilancio. Al momento non è previsto uno “strappo” per Big Rom. Magari il Chelsea accetterà un prestito pagando parte dello stipendio…





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