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Simulato attacco al Libano: cosa rivelano le manovre Idf al confine Nord




Mentre proseguono i combattimenti a Gaza, l'esercito israeliano si sta attivamente preparando per una possibile guerra su vasta scala in LibanoSecondo quanto riportato dal Tempi di Israelela nuova 810a brigata regionale di montagna delle Idf ha condotto la sua prima serie di esercitazioni nel nord dello Stato ebraico, simulando unoffensivo nel Paese dei cedri.

Le forze armate hanno riferito che le manovre includevano “scenari di attacco in Libano, tra cui combattimenti in una fitta vegetazione e combattimenti in aree urbane”. L'esercito ha anche precisato che esse rientrano nell'opera di “adattamento della risposta operativa alla realtà mutevole sul confine tra Siria e Libano”. La situazione al confine nord di Israele, dunque, rimane incandescente. A partire dal 7 ottobre, gli Hezbollah hanno dato il via ad attacchi quotidiani con missili, droni e morti, costringendo le autorità di Tel Aviv a ordinare l'evacuazione di 60mila civili dalle regioni settentrionali. In risposta, le Idf hanno effettuato decine di raid contro le postazioni dei terroristi e in profondità nel territorio libanese.

I timori della comunità internazionale per unescalation incontrollata sono aumentati a giugno, quando l'intensità degli attacchi dei terroristi filo-iraniani è aumentata. Il governo di Benjamin Netanyahu ha esplicitamente dichiarato che non potrà più tollerare la presenza degli Hezbollah in prossimità della Linea blu e che provvederà a richiamarli indietro con un'operazione militare nel caso in cui non si riuscisse a risolvere la questione tramite la diplomazia. Gli Stati Uniti hanno cercato di mediare tra le due parti, per evitare l'ampliamento del conflitto e il coinvolgimento dell'L'Iranma senza successo. Proprio da Teheran Kamal Kharrazi, il consigliere per gli Affari esteri dell'ayatollah Khamenei, ha avvertito che “ci sarebbe la possibilità di un'espansione della guerra in tutta la regione, nella quale tutti i Paesi, compreso l'Iran, sarebbero coinvolti. In quella situazione, non abbiamo un'altra scelta che sostenere Hezbollah con tutti i mezzi”.

Israele si trova dunque in una posizione difficile. La guerra a Gaza, infatti, continua ad assorbire la maggior parte delle risorse a disposizione dell'esercito. Per questo motivo, i generali dell'Idf hanno espresso la loro posizione favorevole ad un cessare il fuoco con Hamas. Una pausa nel combattimento, infatti, permetterebbe alle forze armate di recuperare le energie e di rimpallare le proprie scorte. Munizioni per carri armati e artiglieria, oltre ai pezzi di ricambio per i ciechi, cominciano a scarseggiare.

La decisione di procedere lungo i due fronti spetta ora a Netanyahu, costretto dalle pressioni degli alleati di estrema destra che invocano la distruzione di Hezbollah e le critiche presentate dalle altre sfere dell'esercito.



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