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Gakpo fa quello che vuole con la Romania: gol e assist, l’Olanda vola ai quarti


Netto dominio della nazionale di Koeman: l'attaccante esterno del Liverpool segna nel primo tempo e manda in gol Malen, autore di una doppietta nel finale

dal nostro inviato Luca Bianchin

2 luglio 2024 (modificato alle 20:53) – MONACO (GER) 

Cody Gakpo ha strane abitudini: gira per anni con un ippopotamo di legno e ne sbava un po'. L'Olanda prende i dribbling e ringrazia: ha meritato di andare ai quarti – è più forte della Romania, e nemmeno di poco – ma il viaggio a Berlino è merito soprattutto del numero 11. Un passaggio di turno in due atti. Il primo: dopo 20 minuti controllati dalla Romania, il Gakpo si è inventato un dribbling più tiro da sinistra che ha portato avanti l'Olanda e cambiato gli equilibri della partita. Cody, democratico, ha inciso anche nel secondo tempo. Prima ha segnato in fuorigioco – annullato via Var – poi ha saltato Dragusin e liberato Malen a porta sostanzialmente vuota: 2-0 Olanda e partita chiusa. Malen, ancora una volta, in pieno recupero se tutto il campo è in contropiede, ha saltato Razvan Marin e ha segnato il 3-0.

Olanda convincente

Rambo Koeman insomma continua con la tattica del sottomarino. Non se lo fa nessuno, tutti dicono che vinceranno altri, eppure è nelle prime otto e, sabato a Berlino, giocherà con Austria e Turchia. Comunque vada, partirà con il 51% di andare in semifinale. Buttalo via… Dopo un girone chiuso del terzo, Monaco di Baviera ha confermato: l'Olanda davanti ha qualità e dietro comincia da Van Dijk, che è un bel inizio. Le soluzioni non mancano. Depay ha perso un paio di occasioni ma sta bene, si vede, e Denzel Dumfries a destra ha fatto i solchi: ottima partita. Il punteggio è meritatissimo.

la partita

La Romania si è giocata senza paura, perché Iordanescu, pronto ad andare a prendere i soldi negli Emirati, ci ha provato con l'organizzazione. La partita è iniziata con lunghe fasi di possesso giallo, almeno fino al gol che ha dato forza all'Olanda. Eccolo: Gakpo da sinistra ha dribblato Ratiu e calciato forte sul primo palo, dove Nita non è arrivato. Da lì, Olanda. Reijnders a mezz'ora ha avuto un'idea verticale per Dumfries, che ha incrociato in basso per Depay, anticipata da Dragusin come nei film: all'ultimo istante possibile. Soprattutto, Xavi Simons prima dell'intervallo ha sprecato un gran regalo di Dumfries, che aveva rubato la palla sulla linea di fondo al tenerissimo Racovitan, in nome del medicinale, in realtà per mal di testa del suo allenatore. Il secondo tempo è stato un dominio, come spiegano le azioni. Minuto 9: altra croce di Dumfries, Ratiu in spaccata salva disperato su Depay. Minuto 13: Van Dijk di poco fuori testa. Minuto 17: Gakpo esce dal pressing a metà campo, attraversa il campo e va a calciare. Ottimo Nita. Minuto 23: gran punizione di Depay sotto la barriera, senza coccodrillo. Fuori di niente. Minuto 26: Veerman, appena entrato, allarga di poco il lato destro del secondo palo. A 7 minuti dalla fine, il 2-0: Gakpo si sposta a sinistra e libera Malen in area. Al 93' il terzo gol.

Romania

La Romania, si è capito, è stata una squadra senza individualità all'altezza di un ottavo europeo. Dragus, la punta, non ha mai sputato fuoco. Hagi e Man, sugli esterni, ci hanno provato con qualche dribbling ma non hanno mai dato fastidio a Verbruggen. Alibec, entrata con Mihaila, non ha cambiato nulla. Il migliore è stato il lungo Radu Dragusin, a cui l'Italia ha fatto un gran bene, ma sul 2-0 anche lui ha avuto responsabilità. E poi via, giusto per tornare a Bucarest. Restano una bella avventura e una grande curva che al 90', tra la depressione, si mette a cantare “Romania, Romania”. Un ringraziamento.





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