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Usa, corsa contro il tempo per evitare il ko: dem aggrappati a Kamala Harris e Michelle Obama




Da improbabili a papabili: incredibile il frullatore nel quale sono finiti Michelle Obama e La mia vita è bella. Sono bastati 90 maledetti minuti in onda sulla La CNN per riaprire la corsa interna al partito democratico in vista delle prossime elezioni Usa. Guarda per ora Joe Biden si trincera dietro ai no comment e nonostante i vani tentativi di arrampicarsi sugli specchi, il mondo dem sembra costretto a fare i conti con la realtà: sono in tanti ormai, vicini o lontani dal primo cittadino d'America, ad avallare l'opzione del passo indietro.

Cosa dicono i sondaggi su Obama e Harris alle elezioni Usa

E poi ci sono io sondaggi: Michelle Obama appare, oggi, l'unica esponente democratica in grado di battere Donald Trump nelle presidenziali del 5 novembre. A dirlo è un nuovo sondaggio Reuters/Ipsos, che in un ipotetico confronto assegna all'ex prima donna il 50% dei consensi, rispetto al 39% dell'ex presidente, con il 4% di coloro che hanno dichiarato che non andrebbero a votare. Lo stesso sondaggio rileva che Joe Biden e Trump sarebbero al momento testa a testa, con il 40% dei consensi ciascunoun 8% orientato verso gli altri candidati e un altro 8% che non andrebbe a votare.

Secondo un sondaggio realizzato per la CNN, invece, tra gli elettori registrati nei giorni successivi al dibattito, il vantaggio di Trump su Biden sarebbe salito a 6 puntiil 49% contro il 43%. Ma questo si ridurrebbe di due punti, dal 47% al 45%, se a sfidare l'ex presidente a novembre ci fosse la Harris. Lo stesso sondaggio indica che il 56% degli elettori democratici ritiene che il partito avrebbe maggiori possibilità di vittoria con un candidato diverso dall'81enne presidente.

Chi sono Michelle Obama e Kamala Harris

Michelle LaVaughnRobinsonObamaclasse 1964, avvocato (si occupa di no-profit, proprietà intellettuale e formazione), scrittrice, nonché moglie del 44° Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Prima prima donna afroamericana, attraverso le sue quattro iniziative principali, è diventata un modello per le donne e una sostenitrice delle famiglie in salute, dei membri del servizio e delle loro famiglie, dell'istruzione superiore e dell'educazione internazionale delle ragazze adolescenti. Unooratrice nataalla pari del marito Barack, tanto da lasciare un piccolo grande segno nella storia della convenzione democratiche, dove venne presentata come una “appassionato servitore pubblico”: il 25 agosto 2008 fu proprio la signora Obama a tenere il discorso inaugurale dell'evento, descrivendo se stessa, suo marito e la loro famiglia come l'incarnazione dell'americano sogno. Lady Obama porta con sé, certamente, la resa e l'esperienza di otto anni alla Casa Bianca, con tutta la retorica del sogno che ha portato la consorte a vincere nel 2008.

Italiano: https://www.youtube.com/watch?v=sTFsB09KhqI

Stessa età di Michelle Obama, Kamala Devi Harris è figlia di attivisti per i diritti civili di lungo corso, è anche lei un avvocato. Nel 2004, è stata eletta procuratrice distrettuale di San Francisco: da questo scranno si è trasformata in una simbolo del movimento per i diritti LGBTQIA+officiando il primo matrimonio tra persone dello stesso sesso dopo l'annullamento della Proposta 8. Ha istituito un'unità di giustizia ambientale e creato un programma innovativo per offrire ai recidivi di droga l'opportunità di conseguire un diploma di scuola superiore e trovare un impiego. Negli anni Novanta, invece, presso l'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Alameda, è specializzato nel contrastare i casi di violenza sessuale sui minori. Nel 2010 è stata eletta Procuratore generale della California, dove ha supervisionato il più grande dipartimento di Giustizia del Paese. Entrato al Senato nel 2017, è stato scelto da Joe Biden come suo vice nell'ultima campagna elettorale.

I punti di forza di Obama e Harris

Al netto dei sondaggi, che spesso corrono lungo il filo della pancia dell'elettorato, cosa porterebbero queste due donne nell'agone democratico, tanto da far paura al Gop? Per certi versi le due portano due bagagli opposti nell'abaco elettorale: Michelle Obama, pur avendo una solida carriera alle spalle, ha il suo punto di forza nella popolarità. Con- ma anche senza-il marito, Obama ha sempre dimostrato carattere, personalità, perseguendo campagne e progetti paralleli ma non necessariamente coincidenti con quelli dell'ex presidente Usa. Tanto da diventare fenomeno di costumeinfluenzando milioni di donne e giovani e meno giovani nel mondo attraverso attività filantropiche e progetti. Tre le due, però, al netto dell'ars Oratorio, è l'animale meno politico delle duenon possedendo un corso onorario né nella Giustizia tanto meno nelle istituzioni democratiche americane.

Italiano: https://www.youtube.com/watch?v=dXvJWTZ2SBw

Ciò che invece Kamala Harris possiede e che rivendica, non solo nella professione precedente all'incarico, ma anche all'interno del Congresso Usa: dal 2016 al 2020, la carriera politica di Harris ha, infatti, subito un'improvvisa accelerazione che l'ha portata a prendersi il seggio occupato da 24 anni da Barbara Boxer, imponendosi nelle primarie nella giungla della California, ancora prima che al voto finale. Per qualche mese, nel 2019, sembrerebbe che potesse diventare l'fuori dagli schemi nella gara tra i democratici, dopo un avvio col basso. Una grande prova di carattere, il 27 giugno 2019, quando accusò proprio Biden, rinfacciandogli di aver ostacolato, in un lontano passato, il cosiddetto trasporto in autobusil grande progetto di integrazione per minori. Una meteora che si consumava rapidamente, ritirandosi senza partecipare neanche a una prova elettorale. Biden la ripescò dal cilindro, preferendola a Elisabetta Warren“rea” di non avere abbastanza appello sulle minoranze.

Dossier fondamentali: immigrazione e aborto

Parlare di “programma” per queste due virago è sicuramente prematuro e in parte fuorviante. Certo è che un'eventuale piattaforma democratica costruita attorno a una delle due dovrà necessariamente tenere conto di dossier scottanti. Immigrazione e confine meridionale sono forse dovuto argomento più delicati che portano entrambe ad esporsi ripetutamente sul tema. Se Obama è intervenuto più volte sulla questione, puntando il dito sulla politica dell'immigrazione di Donald Trump (addirittura assieme a un altro prima donnaLaura Bush), con particolare attenzione ai minori, Harris è stata vittima della patata bollente scaricatale addosso da BIden, costretta a sua volta a cedere verso un ordine esecutivo, di fronte al fallimento di un'azione bipartisan in proposito. Sebbene, dunque, Harris continui a invocare l'opzione bipartisan sul tema-soprattutto sulle protezioni per i sognatori-questo tema potrebbe costare la freddezza delle fasce più giovani e progressiste delle minoranze.

Venendo al ribaltamento della Roe contro Wade, Obama aveva preso parte alla levata di scudi di numerosi attivisti politici, denunciando le conseguenze devastanti della decisione della Corte Suprema, invitando a prendere parte alla campagna per la difesa dell'abortirecitato come diritto senza se e senza ma, e non solo relegato ai casi estremi. Sul tema si è espresso con vigore anche il vicepresidente Harris, che ha più volte denunciato la crisi sanitaria ingeneratasi dalla decisione della Corte, spostando il dibattito sulla libertà personale e non semplicemente sulle questioni legate al saluto della donna.

Al di là dei temi polarizzanti, poco sappiamo delle ricette e degli orientamenti specifici dei due papabili in fatto di economia lo politica estera.

Quattro mesi sembrano davvero pochi per costruire ex novo un programma politico, senza mutuarlo da quello di Biden, che batterebbe in ritirata. Ma restano comunque sufficienti quanto meno a personalizzarlo, tentando l'intento di non perderlo. O almeno perdere di meglio…



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