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La Mercedes 190E Evo II ha una erede, è il folle restomod Hwa


La vincitrice del Dtm 1992 rivisitata dal preparatore tedesco: potenza elevata a 444 Cv, stile pulito, soluzioni tecniche all'avanguardia. Solo 100 esemplari a un prezzo astronomico

Maurizio Bertera

4 luglio – 19:09 – MILANO

Per chi, alla fine degli Anni 80, seguiva il Dtm – il campionato Superturismo tedesco, il più competitivo in assoluto – la variante sportiva della Mercedes 190E resta un'icona. Progettata dall'italiano Bruno Sacco, aveva un motore derivato dalla normale produzione da 2 litri ma con cilindri rialzati e testata rielaborata dalla britannica Cosworth, che includeva tra l'altro un doppio asse a camme e quattro valvole per cilindro. La cilindrata salì a 2,3 litri per una potenza massima di ben 185 Cv a 6200 giri/min, valore notevole per un motore nato nel 1983. Nello sviluppo successivo, il propulsore divenne un 2,5 litri che a sua volta segnò le varianti Evo I ed Evo II, con capacità rispettivamente di 204 Cv e 235 Cv. Nell'ultimo caso, la velocità massima era di 250 km/h, che alla fine degli anni '80 erano un valore di spicco per una vettura di tale fascia di mercato mentre lo scatto da 0 a 100 km/h veniva coperto in 7,1 secondi. Delle Evo, ne vennero costruite solo 502 esemplari per variante, in modo da avere l'omologazione della Fia per correre nei campionati Turismo. Fa sorridere che di fronte a una sola vittoria nel prestigioso Dtm – nel '92 grazie a Klaus Ludwig – le quotazioni della vettura sono incredibili. Lo scorso anno, nell'asta di RM Sotheby's a Cernobbio, un esemplare di quella stagione è stato venduto a 450 mila euro.

UN DESIGN PIÙ LEGGERO

Da questa nicchia di mercato potenziale nasce l'idea Hwa – tuner con uno strettissimo rapporto con Mercedes – tanto da essere il 'braccio armato' nelle corse fintanto che l'impegno nel Dtm è andato avanti, senza dimenticare il contributo dato alla gestione in Formula E – di produrre un progetto 'esagerato' sulla 190E Evo II. Senza alcun contributo della casa di Stoccarda, al momento della visione sono stati rimossi tutti i loghi Mercedes eliminati e sostituiti da quelli Hwa. Il look del restomod è più lineare dell'originale: la griglia è stata oscurata, le coperture dei fari hanno una tonalità fumè, il gruppo ottico è rinnovato con fari a Led, lo splitter più dritto, i cerchi da 18 pollici. Le luci posteriori assumono un design più moderno con elementi orizzontali anziché verticali come sull'originale. La Hwa Evo – questo il nome del restomod – ha anche percorso alcune pieghe e linee curve, con il risultato di creare un insieme più 'leggero' rispetto al modello base. Che non è solo nel design ma anche nella sostanza, visto che il telaio – totalmente rivisto – punta al risparmio di peso con l'utilizzo di molti elementi in fibra di carbonio.

un pacchetto di prestazioni

Rispetto al motore originale quattro cilindri da 2,6 litri aspirato, la Hwa ha optato per un potente V6 biturbo da 3,0 litri Mercedes-Benz, dotato di sistema di lubrificazione a carter secco. Questo motore è stato potenziato per erogare 444 Cv e 549 Nm di coppia nelle specifiche standard o 493 Cv con il pacchetto Affalterbach opzionale. Il cambio manuale a sei velocità, abbinato al motore, trasmette la potenza alle ruote posteriori. La velocità massima è di 270 km/h per il modello standard e di 298 km/h con quello performante. I freni sono in carboceramica mentre le sospensioni sono notevolmente potenziate con doppi bracci trasversali agli angoli e ammortizzatori KW regolabili manualmente. Le versioni con pacchetto Affalterbach offriranno anche il controllo elettronico. La Hwa Evo verrà prodotta in 100 esemplari, con le prime consegne previste a fine 2025. Il prezzo dovrebbe aggirarsi sugli 850mila euro. Follia? È la legge del mercato.





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