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Esecutivo, il Carroccio continua ad alzare il tiro, Meloni è irritata, e tornano le voci di rimpasto – RTL 102.5



Il clima è diventato elettrico dopo quello europeo. Più ministri lo hanno registrato nelle riunioni a Palazzo Chigi dopo l'8 e il 9 giugno. E anche le ore che hanno preceduto l'ultimo Consiglio dei ministri sono state caratterizzate da frizioni fra alleati che rendono l'atmosfera tutt'altro che quieta.

Il fronte

L'ennesimo fronte nella maggioranza ha aperto la Lega, con la proposta di legge per azzerare il canone Rai. L'opposizione di Forza Italia è netta, uno scontro dietro cui non è difficile intravedere il braccio di ferro sui nomi dei vertici di Viale Mazzini, e che enfatizza la tensione nella coalizione. Sono ormai numerosi i dossier su cui si registrano disallineamenti o strategie contrastanti, dai prossimi passi delle Regioni sull'Autonomia differenziata alle concessioni balneari, dalla maternità surrogata fino agli emendamenti al disegno della legge di sicurezza sulle detenute madri e sulla castrazione chimica, senza dimenticare le scintille in arrivo (sempre da FI e Lega) sul Codice della strada.

La proposta

Il tempismo della proposta leghista sul canone può sembrare non casuale. Sono settimane di trattative sui nomi delle società pubbliche, Rai inclusa: nessuno metterebbe in discussione Giampaolo Rossi, voluto da FdI come ad; per la presidenza l'indicazione di Simona Agnes da parte di FI – secondo le ricostruzioni di chi segue il dossier – si scontrerebbe però con la strategia della Lega che alza la posta per ottenere la casella Intrattenimento prime time. Non è detto che la FdI sia necessariamente contraria a un intervento sul canone, ma intanto il silenzio del partito di Giorgia Meloni è eloquente. E la strategia di Matteo Salvini sta provocando una crescente irritazione a Palazzo Chigi. Anche il suo attivismo nel fronte dei sovranisti europei proprio mentre il presidente del Consiglio è impegnato nelle delicate trattative per la nascita della nuova commissione Ue. “Non alimentiamo polemiche, pensiamo a governare”, tagliato corto dall'inner circle del premier.

La prima

Scontato, però, il fastidio di Giorgia Meloni per la nuova fuga in avanti della Lega, in un clima che all'interno del governo – testimoniato da più ministri – è cambiato dopo l'Europeo. “Figurarsi se Salvini pensa a un 'Papeete parte terza'”osserva un meloniano, allontanando i nefasti richiami alle crisi dei governi Conte I e Draghi. Sul fronte leghista si nota che l'azzeramento del canone è una proposta, e comunque è un'idea storica della Lega, obiettivo lanciato anche due anni fa da Salvini dal palco di Pontida. Di certo il suo partito vuole “tenere il punto al massimo” sui balneari, “come da promesse in campagna elettorale”: un dossier spinoso per il governo, che continua a prendere tempo (è slittato anche l'esame dell'emendamento sugli indennizzi ai concessionari uscenti presentato dal deputato di Investimenti diretti esteri Riccardo Zucconi), portando avanti il ​​dialogo con la Commissione UE, con margini sempre più stretti. Nei ragionamenti che si fanno nella Lega, poi, c'è sempre una postilla: “Vediamo come saranno gli equilibri in Europa”. Dopo il voto di giugno anche FI ha avviato un riposizionamento.

L'obiettivo

L'obiettivo dichiarato di Antonio Tajani è allargare il consenso del suo partito, creando “una forza politica che occupa lo spazio tra Meloni e Schlein, rivolta ai moderati spaziali”. Di fronte a questo scenario decisamente fluido e attraversato da fibrillazioni, la maggior parte delle fonti invita a cerchiare in rosso la data del 18 luglio. Quel giorno Ursula von der Leyen chiederà al Parlamento Ue Il voto per Il bis alla guida della Commissione, e per FdI, Lega e FI potrebbe essere un momento di scelte divergenti. Negli ambienti di governo da qualche giorno sono tornate a rincorrersi voci di rimpasto, scenario che fin qui Meloni ha escluso, considerando anche l'ipotesi di tenere a Palazzo Chigi le deleghe a interim Pnrr qualora il ministro Raffaele Fitto diventasse commissario europeo. Negli ultimi giorni a Milwaukee è in programma la convention dei Repubblicani con Donald Trump. Non è ancora chiaro se sarà quella l'occasione dell'incontro estivo con lo sfidante di Joe Biden annunciato un mese fa da Salvini. Nel caso, per Meloni sarebbe un'altra scomoda fuga in avanti.



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