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Ride – Live @ Piazza Lusvardi (Soliera, 04/07/2024)


Di Giulio Sangirardi Bortolotti

Arriva finalmente anche la data italiana dei Passeggiata: il concerto è inserito nel contesto di Arti Vive Festival, rassegna modenese sempre ricca di ottimi appuntamenti. I fan attuali hanno visto che il colpo d'occhio della piazza è decisamente bello. Altrimenti potrebbe non essere così, questo è l'unico live in terra italiana del quartetto inglese.

Diciamolo subito, a scanso di equivoci: complice anche una temperatura praticamente perfetta (un caldo afoso non sarebbe certo giovato), i quattro di Oxford hanno regalato un concerto emozionante, potente e coinvolgente.

L'inizio è affidato a “Monaco”, uno dei singoli dell'ultimo album, “Interplay”, uscito in primavera. Un disco che ha diviso in due la fanbase della band, ma che dal vivo dimostra di non sfigurare con i classici. Alle note dell'arpeggiatore che apre la maestosa “Leave Them All Behind”, il pubblico capisce già che la scaletta sarà particolarmente gustosa e sapientemente divisa tra i classici e il nuovo lavoro, segue a ruota “Twisterella”, per un inizio di concerto perfetto. !

Qualche piccola noia tecnica e un suono non proprio memorabile non ci impediscono di regalare una grande serata al pubblico che li accoglie molto calorosamente dopo quasi otto anni di assenza dai palchi italiani. Il quartetto è carico, decisamente orientato al divertimento e a far godere la serata, mettendo in campo molta energia e grande mestiere.

Segna il giardiniere è in gran forma e canta la maggior parte dei brani in scaletta, suonando oltre alla chitarra anche il secondo basso in brani come “I came to see the wreck” e “Last frontier”. Andy Campana alla chitarra (e voce) si dimostra ancora una volta un maestro nel suo genere, lasciandosi davvero andare a briglie sciolte in “Dreams Burn Down”, uno degli apici della serata, il brano manifesto che fa capire perché questo gruppo è giustamente una leggenda nel suo campo, con quelle atmosfere che mescolano sapientemente sognanti malinconia ad abrasività, dolcezza a rumore, in una miscela perfetta.

Alla batteria un monumentale Loz Colbert si conferma il miglior batterista britannico della sua generazione (se ne parla nell'ultimo album Loza tratti, risulta sottodimensionato, beh, vi assicuro che dal vivo è davvero uno spettacolo!), in coppia col serafico Steve Queralt forma il potente e preciso pilastro ritmico dell'allenamento.

L'onirica “OX4” ci accompagna, seguita da “Peace Sign” alla potente “Portland Rocks”, che a mio avviso è il brano di “Interplay” che meglio rende dal vivo, richiamando decisamente le atmosfere dei Passeggiata primissimi anni 90, periodo in cui “Leave Them All Behind” era in programma. “Chrome Waves”, “Lannoy Point” (dal primo album post reunion) e la meravigliosa “Taste”, con la sua peculiare intro di basso, compongono un altro trittico che carica ancora di più il pubblico. Dopo una brevissima pausa, il finale è un gol a porta vuota: il pubblico dei Passeggiata infatti non può non impazzire con la sequenza composta da “Vapour Trail” (con i fan più carichi che intonano la parte di violoncello presente sul disco, come da tradizione) “Seagull” e “Chelsea Girl”.

Mentre gli altri Passeggiata spariscono subito dopo il concerto, un generoso Segna il giardiniere rimane a lungo a firmare autografi e fare foto al pubblico, con rara disponibilità. Non si poteva chiedere di più al gruppo, che speriamo si ricalchi presto su un palco italiano con pari potenza ed entusiasmo.



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