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Tosca e una Roma solo evocata, a Caracalla l’omaggio a Puccini – Musica – Ansa.it


Tosca in una Roma soltanto evocativa, senza i luoghi simbolici in cui Giacomo Puccini ha ambientato il suo capolavoro. Il titolo proposto dal Festival di Caracalla nel centenario della morte del compositore toscano azzarda una descrizione priva di riferimenti concreti a Sant'Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant'Angelo, lo sviluppo della trama è affidato al racconto dei cantanti che si muovono nello spazio scenografico bianco pensato da Massimiliano e Doriana Fuksas, al loro debutto nella lirica. I ruderi magnifici delle Terme diventano così il palcoscenico di una Roma eterna che lega i fasti dell'Urbe all'intreccio ottocentesco tra l'autorità della Chiesa e il potere politico fino alla città aperta rosselliniana incarnata dal volto di Anna Magnani rilanciato dal videomapping insieme con frasi e scritte in latino non sempre pertinenti lungo i tre atti del dramma.
Il pubblico, che non ha lasciato un solo posto libero per l'inaugurazione della lirica del calendario estivo dell'Opera di Roma, a questa proposta lontana dalla tradizione ha reagito con grandi applausi per i cantanti protagonisti e la direzione d'orchestra affidata ad Antonio Fogliani ma con meno accorgimenti per l'allestimento del regista Francesco Micheli con la drammaturgia di Alberto Mattioli e, appunto, le scelte scenografiche. Carmen Giannattasio e Saimir Pirgu hanno reso con grande efficacia Tosca e il suo Mario Cavaradossi, Claudio Sgura ha dominato la scena con il suo potente e malefico Scarpia, bravi gli altri comprimari mentre il coro diretto da Ciro Visco ha confermato ancora una volta la qualità dell ' esecuzione e la capacità di interpretare il ruolo. L'assenza totale di riferimenti ambientali ha creato spesso incongruenze con i passaggi descritti dai cantanti, 'costretti' a imitare l'apertura di una porta o il disegno del quadro che tanto fa ingelosire Tosca. Anche la scelta di decentrare la protagonista impegnata nel celebre 'Vissi d'arte…' quando dall'altro lato sulle imponenti rovine scorreva la celebre scena dell'uccisione di Anna Magnani nel capolavoro di Rossellini ha prodotto il rischio consueto del video di distrarla dal cuore del racconto.
L'omaggio all'attrice legata a Tosca rimanda al film di Carmine Gallone 'Avanti a lui tremava tutta Roma', ispirato proprio al dramma pucciniano e girato nel 1946, un anno dopo Roma Città Aperta, in cui la grande interprete dava corpo a una partigiana. Molto bella la scena, con momenti di fermo immagine, della squadraccia di Aguzzini che interroga e tortura Cavaradossi mentre Tosca supplica Scarpia di liberarlo, uno scontro che poi in una escalation di soprusi e violenza culmina nell'accoltellamento del capo della polizia durante un ampio che non lasciare spazio all'immaginazione. Anche la morte di Cavaradossi viene rivista eliminando la trama dell'esecuzione. Tosca, infine, si getta sì, ma da un Castel S.
Angelo virtuale e un po' defilato che ne indebolisce l'effetto.
Fino al 9 agosto sono previste sette repliche con alternanza nei ruoli principali di Sonya Yoncheva, Vittorio Grigolo e Arsen Soghomonyan (Cavaradossi) e Roberto Frontali (Scarpia).
L'omaggio a Puccini dal 16 luglio al 10 agosto proseguirà con Turandot, sempre affidato alla regia di Francesco Micheli e con il progetto scenografico della coppia Fuksas ma con Donato Renzetti sul podio. Nel ruolo della protagonista si alterneranno Angela Meade e Lise Lindstrom; in Calaf Luciano Ganci, Brian Jagde e Arsen Soghomonyan; Liù sarà interpretata da Maria Grazia Schiavo e Juliana Grigoryan.

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