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Difendiamo la messa in latino”/ Intellettuali inglesi scrivono al Papa: “È un tesoro culturale


Oltre quaranta personalità del mondo anglosassone hanno firmato una lettera pubblicata dal Times per difendere la messaggio in latino. Vari i firmatari, tra cui artisti, intellettuali e autori: qual è il loro scopo? Quello di difesa è quello che è stato definito nell'appello come “un magnifico patrimonio spirituale e culturale”, che la civiltà europea dovrebbe proteggere. Tra le firme all'appello anche quella dell'attivista per i diritti umani Bianca Jagger, la cantante Kiri Te Kanawa, l'attore e sceneggiatore Julian Fellowes e tante altre personalità ancora, tra cui Michael di Kent, principessa della famiglia reale britannica.

Nel 1969, Paolo VI pubblicò un nuovo Messale romano per sostituire il precedente, che risaliva a Pio V e al Concilio di Trento ma in realtà aveva radici persino nel Medioevo. Nel 2007 poi, Papa Benedetto XVI, con il “Summorum Pontificum” ha dato libertà alla messaggio tradizionalepermettendo ai sacerdoti cattolici di usare il messaggio del Concilio di Trento secondo la propria volontà. Papa Francesco, invece, ha apportato una progressiva restrizione di tali concessioni con la “Traditionis Custodes” del 16 luglio 2021.

Aggiungere alla messa in latino? “Prospettiva dolorosa e confusa”

Nella lettera firmata dal mondo anglosassone e pubblicata sul Times si legge: “Recentemente ci sono notizie di stato preoccupanti da Roma: la messaggio in latino sta per essere bandita da quasi tutte le chiese cattoliche. Si tratta di una prospettiva “dolorosa e confusa” in vista del numero di giovani cattolici che hanno fede proprio grazie a essa. I firmatari fanno riferimento anche a una precedente lettera, pubblicata dal Times nel 1971, contenente lo stesso appello ma Papa Paolo VI per chiedere “la difesa della messa in latino”.

Anche in quel caso i firmatari erano di grande spessore artistico e culturale, come Agatha Christie, Graham Greene e Yehudi Menuhin: qualcosa di simile accadde poi in Italia con firme illustri come quelle di Mario Luzi ed Eugenio Montale. A commentare l'appello degli intellettuali anglosassoni è stato Salvatore J. Cordileone, arcivescovo di Los Angeles: “La messa tradizionale in latino è un tesoro culturale che ha ispirato la creatività artistica di ogni genere e in tutte le epoche”, ha scritto su X.

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