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Piccola grandissima Jasmine Paolini, anche a Wimbledon riscrive la storia



Ci sono giorni in cui l'erba non vuole essere un atto di presunzione ma l'elogio della tenacia. In una giornata difficile per Jannik Sinner, sconfitto al quinto set in semifinale, in una partita complicata per tante ragioni tra cui quelle fisiche, una Jasmine Paolini semplicemente perfetta scrive un pezzo di storia del tennis italiano.

Mai nessuna era arrivata in semifinale sull'erba di Wimbledonarriva Jasmine, che non aveva mai vinto una partita sull'erba prima di questo torneo. Jasmine Paolini è una metro e 63, per le tabelle non dovrebbe servire veloce, coprire la rete, staccare agevolmente la sinistra sul rovescio, andare incontro alla palla senza paura di essere scavalcata, ma il tennis di Jasmine Paolini non lo sa e la lascia fare.

Aveva tutto contro tranne la classifica: contro Emma Navarro Paolini aveva perso tutte e tre le partite fino a qui, alcune 3 in malo modo. Ma questa ragazza, che a 28 anni ne dimostra 16, per la sfrontatezza con cui si prende i punti, ma 36 per la saggezza, per la capacità che ha di fare con freddezza in campo sempre la cosa giusta, anche quando la paura di sbagliare potrebbe portare fuori strada. Dare 6-2 6-1 era davvero più di quanto si potesse sognare, la piccola Jasmine nella storia entra in testa altissima, con naturalezza e modestia.

Fa tenerezza il sorriso con cui accoglie ogni successo con l'aria di chi vive in sogno e chiede solo che nessuno lo svegli. La pioggia di Wimbledon non può nulla contro la sua solarità. Jasmine Sinner, gioca e vince sorridendo, e il suo allenatore Renzo Furlan assicura che sorridendo sempre si allena tutti i giorni, accettando la sfida di scommettere già matura sulla possibilità di rimettersi in gioco per un salto di qualità: il tennis aggressivo che ha conquistato ne è la prova. Paolini è la migliore ambasciatrice che il tennis si possa augurare, insegnando che i limiti, con il lavoro e con l'intelligenza tattica, si possono superare.

Arriva al numero 5 del mondo e un altro pezzo di storia è lì appena in classifica: il 4 di Francesca Schiavone è il miglior posizionamento della storia italiana.

«Jasmine è arrivata in semifinale, è una cosa molto bella arrivare in semifinale dove io ci sono arrivato lo scorso anno, spero che lei faccia un passo oltre. È una giocatrice molto forte, molto costante: questo è bello da vedere ti dà una sicurezza dentro». Parola di numero 1. Firmato Jannik Sinner. Nessuno di loro.

L'erba vuole che Jasmine si svegli anche se può portarla più lontano, in fondo al centro di Wimbledon c'è davvero il giardino del re.





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