Istruzione

La città di Tolosa multa i genitori in ritardo: 30 euro per chi non ritira i figli dall'asilo in orario – Orizzonte Scuola Notizie


In Francia, il problema dei genitori che tardano a recuperare i propri figli dall'asilo sta assumendo proporzioni tali da spingere alcuni comuni ad adottare misure drastiche. Tolosa ha deciso di rubare 30 euro al portafoglio dei ritardatari, scatenando un acceso dibattito.

A partire da settembre, i genitori che non riusciranno a ritirare i propri figli entro le 18:30 dall'asilo nido serale incorreranno in questa sanzione pecuniaria. Il comune ha giustificato la misura spiegando che la somma corrispondeva al costo salariale dei due animatori costretti a prolungare il loro orario di lavoro.

La notizia, annunciata sul sito web del comune, ha immediatamente suscitato indignazione. François Piquemal, deputato di La Francia Insoumiseha criticato aspramente la decisione, sostenendo che penalizza i residenti con lavori poco flessibili e lontani da casa e dalle scuole dei bambini.

Eric Pinot, presidente della Federazione dei genitori degli studenti dell'Alta Garonna, ha definito la misura “ingiusta, nulla, vessatoria e probabilmente anche inefficace”. Il Pinot teme che questa “multa” colpisca soprattutto le famiglie monoparentali e quelle più vulnerabili, che spesso devono devastarsi tra complesse realtà professionali.

Il Comune, per bocca di Marion Lalane-de Laubadère, vice sindaco con delegato all'Istruzione, difende la decisione sottolineando la necessità di tutelare anche i diritti degli animatori. La misura, secondo l'amministrazione, riguarderebbe solo alcune centinaia di famiglie su un totale di 20-28mila bambini accolti quotidianamente nei centri ricreativi associati alle scuole (Clae).

Tolosa non è un caso isolato. Altri comuni francesi hanno già adottato misure simili. Tali iniziative sollevano importanti questioni sul delicato equilibrio tra le esigenze lavorative dei genitori e il rispetto del personale scolastico. Mentre alcuni vedono in questi un deterrente molto necessario, altri temono che possano aggravare le difficoltà delle famiglie già in situazioni precarie.



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