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Paccheri, pesce e verdure: Jasmine e i segreti vincenti del private chef


Leonardo Cannavale, giovane cuoco milanese conosciuto su Instagram: “Cresciuto col mito di Federer. Nel gruppo della Paolini c'è una grande energia positiva, che si trasmette anche durante la cena”

Luigi Ansaloni

10 luglio – 19:41 – MILANO

C'è un altro segreto nello straordinario Wimbledon di Gelsomino Paolini: l'alimentazione. La tennista toscana, 28 anni, è da sempre molto attenta al cibo, cosa che le permette di migliorare le sue prestazioni e fornire al proprio corpo tutto quello che è necessario per aumentare le prestazioni. Nella sua permanenza a Londra Jasmine, così come Sara Errani e tutto il team, si è spesso affidata a Leonardo Cannavale, un giovane cuoco di Milano, 28 anni, con un passato nelle cucine dei ristoranti stellati della capitale inglese e non solo, e un presente come chef privato.

Londra e non solo

Conosciuto su Instagram come Gordon Lenni, Leonardo è volato a Londra non solo per assistere Paolini, Fabio Fognini, la polacca Magda Linette, la russa Anastasia Potapova e il loro team. “Da Milano sono sbarcato a Londra anni fa, ho frequentato il corso di cucina professionale al Le Cordon Bleu. Poi ho lavorato da Sketch, Chef Pierre Gagnaire, al Dinner by Heston Blumenthal, all'interno del Mandarin Hotel, 2 stelle Michelin, al St. Hubertus Norbert Niederkofler all'Hotel Rosa Alpina, 3 stelle Michelin, al Louis XV, Hotel de Paris Montecarlo, con lo chef Alain Ducasse – racconta Leonardo -. Con il Covid molti ristoranti aprivano e chiudevano e così ho provato, del tutto casualmente, a fare delle cene a domicilio, prima coi miei amici, da lì c'è stato il passaparola e mi sono messo in proprio, alla fine, decidendo di fare solo quello”. Una passione, quella della cucina, accompagnata da quella dello sport, in particolare del tennis: perché, dunque, non unire le due cose? “Sono cresciuto con il mito di Federer, l'ho visto per la prima volta a Wimbledon quando aveva 14 anni. Ho pensato così di propormi ai giocatori e alla squadra – continua Leonardo -. Anche perché molti di loro prendono un'abitazione privata vicina ai campi, cosa che magari in altri luoghi non fanno”. Dunque la prima cena con la Paolini, la compagna della doppia Sara Errani e il loro team: “Tutti super gentili e disponibili, accoglienti e simpatici. “Se vedi che c'è una grande energia positiva, la trasmetti anche durante la cena”, dice Leonardo.

proteine ​​e verdure

Il menù? Davvero molto semplice, spiega lo chef. “Fino ad ora mi ha detto sempre paccheri col pomodoro, magari con una variazione con il sugo di pesce, proteine ​​di secondo, pesce al forno oppure pollo grigliato al limone, il tutto accompagnato da tante verdure saltate o insalata mista e pomodori – dice lo cuoco -. Tutto molto bilanciato, insomma, sano, niente dolci o altro”. Con tutta la squadra di Jasmine è naturalmente nata una bella amicizia e una grande intesa, tanto che è stata ospite sul Centre Court per assistere al quarto di finale, dominata dall'azzurra contro l'americana Navarro.

progetto

Lo chef racconta che queste collaborazioni con i tennisti non sono state il primo passo: “Il mio obiettivo è quello di affiancare atleti professionisti con alimentazione specifica, in base alle loro richieste, come è successo a Wimbledon – dice -. Ho notato che scrivendo ad atleti di altri sport questa è una cosa che manca. Con una nutrizione o con un'alimentazione specifica, seguendo le loro richieste, c'è una prestazione migliore. Ovviamente non solo nel tennis ma anche negli altri sport”. E chissà, magari oltre al cibo, c'è anche un pizzico non di sale, ma di magia e fortuna.





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