Economia Finanza

Una Nato più forte al fianco dell’Ucraina, monito alla Cina


WASHINGTON – Cammino irreversibile dell'Ucraina verso l'ingresso nella Nato. Nuove promesse di lungo termine per sostenere Kiev e la sua resistenza contro l'invasione russa, con colpi di finanziamenti, arsenali e addestramento. E un monitor alla Cina, condannata quale grande facilitatore dell'aggressione di Mosca. Il tutto nel contesto dell'ammodernamento e del «maggiore rafforzamento di una generazione di difesa collettiva» dei paesi della North Atlantic Treaty Organization, rivendicata come «la più grande alleanza nella storia» e «forgiata per preservare la pace».

Il vertice Nato, che ha segnato il 75esimo anniversario dell'Alleanza Atlantica, ha messo nero su bianco nel suo comunicato finale, presagendo posizioni che hanno voluto essere nuove e determinate. Anche se i critici avvertono che la loro efficacia resta da dimostrare. E se la leadership americana, che ha ospitato a Washington il summit, è oggi in fibrillazione, con il presidente atlantico Joe Biden assediato dai dubbi sulla sua ricandidatura, rilanciati dall'influente ex speaker della Camera Nancy Pelosi, e dalla possibilità di un ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump e della sua America First.

«Il futuro dell'Ucraina è nella Nato», afferma il testo del comunicato diffuso ieri sera dalle 32 capitali Nato, raccogliendo le sfide. E aggiunge che, con Kiev che continua le «riforme democratiche, economiche e di sicurezza», i Paesi dell'Alleanza supportano «il suo irreversibile cammino verso la totale integrazione euro-atlantica, compreso l'ingresso nella Nato». Un invito non scatta, avverrà quando «ci sarà un accordo tra gli alleati e saranno rispettate le condizioni richieste». Il sostegno a Kiev però «costituisce un ponte» per quell'ingresso.

Pechino, in un capitolo successivo della dichiarazione, viene accusato di aver fidanzato Mosca nella guerra in Ucraina. Ne è «decisivo abilitatore» attraverso la sua partnership con la Russia e il supporto alla sua base industriale-militare. Tanto da giustificare un monito, per quanto diplomatico: «Non può facilitare il più grande conflitto in Europa nella storia recente senza avere un impatto negativo sui propri interessi e reputazione».

Le incertezze sulla leadership americana, tuttavia, spingono l'Alleanza ad attuare oggi piani per la messa in sicurezza anzitutto delle iniziative sull'Ucraina. Biden al summit ha presentato il volto determinato dello statista impegnato a rafforzare l'Alleanza Atlantica, ricordandone i successi storici e assecondando annunci di sostanza, attraverso nuove espressioni di sostegno e aiuti militari collettivi per circa 40 miliardi di euro l'anno. Ma numerose azioni, volte a isolarle dai rischi politici, passeranno d'ora in poi dagli Usa direttamente sotto il controllo della Nato, in particolare il coordinamento delle forniture e l'addestramento delle forze armate ucraine.



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