Economia Finanza

Biden annuncia: “Ok di Hamas e Israele al piano su tregua e ostaggi”




A una manciata di ore dalla conferenza stampa in cui ha ribadito i propri risultati e le proprie intenzioni, il presidente degli Usa Joe Biden ha annunciato che “Israele e Hamas hanno concordato il quadro generale di un accordo” che prevede una trebbiatura e lui rilascio degli ostaggi a Gazama il lavoro non è ancora finito“.

Il presidente ha sottolineato che ci sono questioni complesse ancora da affrontare, ma sia Israele che Hamas hanno concordato un quadro generale. Sul X ha poi ribadito: “La mia squadra sta facendo progressi e sono determinati a portare a casa il risultato“, ha aggiunto. Un'importante vittoria da intestarsi in quello che sembra essere il momento più critico della sua campagna elettorale.

Intanto, dal Medio Oriente, giugno i primi commenti a caldo: Hamas vuole garanzie scritte che Israele non riprenda la guerra nella Striscia di Gaza dopo il rilascio del primo gruppo di ostaggi previsto dall'accordo. Lo ha dichiarato Ahmed Abdul-Hadi, capo dell'ufficio politico di Hamas in Libano, spiegando che il gruppo è “flessibile“su alcuni punti, ma non sulla necessità di”un cessate il fuoco permanente. Per questo servono garanzie“.

Quello che oramai è stato ribattezzato”pianoforte Biden“, era stato stracciato da Hamas agli inizi di giugno. Era stato il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar ad affermare che l'organizzazione non si sarebbe disarmata e non avrebbe firmato accordi per farlo. Il secco “no” era arrivato a ventiquattro ore di distanza dalle dichiarazioni possibiliste del leader politico di Ismail Haniyeh di Hamasche aveva invece dichiarato che il gruppo terroristico avrebbe affrontato “seriamente e positivamente” qualsiasi proposta di accordo per uno stop al fuoco basato sulla cessazione totale della guerra e sul completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

Il piano era stato presentato alla fine di maggio scorso, quando Biden, in un discorso di circa quattrodici minuti, aveva illustrato i punti principali del piano elaborato per il Medio Oriente e che, al momento, sembravano incontrare anche il favore di Tel Aviv. L'accordo prevedeva tre fasi. La prima, con un cessate il fuoco di sei settimane durante le quali le forze israeliane si ritireranno dai centri abitati di Gaza. Gli ostaggi israeliani, compresi anziani e donne, che vivono a Gaza verranno scambiati con centinaia di prigionieri palestinesi. I civili palestinesi torneranno a Gaza, compresa la parte settentrionale di Gaza. In questa fase, 600 camion dovrebbero portare aiuti umanitari a Gaza ogni giorno.

Nella seconda fase, Hamas e Israele negozierebbero i termini della fine permanente dell'ostilità.

L'ultima fase prevede un piano di ricostruzione per Gaza e una soluzione politica a lungo termine. La nuova proposta si discosta dalle proposte precedenti perché la cessazione del fuoco continuerebbe mentre le parti attraversano tutte e tre le fasi.





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