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Per Musetti questo Wimbledon è un nuovo inizio – Il Fatto Quotidiano



Sconfitto, ma non battuto. Eliminato ma allo stesso tempo promosso. Si ferma in semifinale la grande avventura di Lorenzo Musetti UN Wimbledon. L'azzurro lotta, delizia in più momenti il ​​Centre Court, ma alla fine è costretto a cedere contro Novak Djokovic, sette volte campione ai Campionaticon il punteggio di 6-4 7-6 6-4Per Nole si tratta della decima finale a Londra, la 37esima negli Slam, la prima di questa 2024 tormentato. Un appuntamento che dà al serbo l'opportunità di 37 anni e con uno ginocchio operato di sbloccare un'altra serie di documentazione personali. In primis il titolo numero 25 per diventare il più vittorioso campione Slam della storia tra maschile e femminile, e poi l'aggravio a Roger Federer una quota 8 successi nella speciale classifica di Wimbledon. Adesso per Nole ci sarà la rivincita della finale 2023 contro Carlo Alcarazvittorioso in quattro set contro Daniil Medvedev.

È stato uno lezione per Lorenzo Musetti. Non perché questa semifinale sia stata persa nettamente o con un risultato pesante, ma per il valore che un momento del genere si porta dietro. Un'esperienza preziosodal notevole peso specifico, visto con l'atteggiamento giusto che sta caratterizzando il carrarino negli ultimi tre mesi. È stato sconfitto in tre set, ma senza mai mollare come invece era capitato in altre occasioni. Senza farsi ingannare dalla frustrazione. Una partita da mettere nel proprio bagaglio personale, da utilizzare come leva per provare a pensare a un futuro più grande. Insomma questo Wimbledon deve diventare un trampolino di lancio.

Deve ripartire da qui. Soprattutto dalle parole pronunciate dopo il quarto di finale vinto contro Taylor Fritto: “Ho sentito la necessità di cambiare certe cose, specialmente nell'atteggiamento in campo. Avevo una persona troppo unita, troppo unita buttata via per essere un'esteticaPoi ho capito che conta solo una cosa in questo sport. Anche qui, ai primi turni, non ho espresso il mio miglior tennis ea volte può essere normale, ma l'ho accettato e sono andato avanti, trovando un modo per vincere le partite. E' questo ciò che sta succedendo nelle ultime settimane e mi sta facendo fare bene. Ed è quello che non dovrò mai dimenticare“. Questa è la via da intraprendere, per cambiare status, competere per viaggiare come Slam o Masters 1000, regalare al tennis italiano un altro giocatore di vertice. Per diventare il tennista che il suo talento merita, quello che ha ricevuto l'approvazione e l'ammirazione anche del pubblico di Wimbledon, storicamente affascinato dai giocatori di classe pura come Musetti.

Intanto a cambiare, e non poco, è la classifica. La semifinale ai Championships vale il numero 16 del mondoa un passo dal suo miglior posizionamento al quindicesimo posto. Nella Race invece la situazione è ancora migliore: n. 14 un meno di 600 punti dall'ottava posizione. Tradotto? Il sogno di avere due giocatori italiani tutti presto Finali Atp di Torino non è un'utopia. Tutto dipenderà molto da come Musetti affronterà i mesi di agosto e settembreche avranno in programma ben due Masters 1000 (Montreal e Cincinnati) e gli Noi AprirePrima di tutto però c'è un'Olimpiade da disputare sulla superficie che anche dopo questo Wimbledon rimane quella preferita: la terra rossa. Un torneo che dopo questo risultato non può essere affrontato con rinnovata fiducia e voglia di stupire.

Primo set – È molto buono l'approccio di Musetti alla partita. Il carrarino varia tanto con la sua schiena e prova ad allungare gli scambi, consapevole che l'età e il infortunio recente al ginocchio di Djokovic potrebbe avere un peso se la partita dovesse entrare in una battaglia. Non a caso, Nole fin dai primi turni cerca di chiudere il punto nel tempo più breve possibile. I turni di battuta si susseguono senza scosse, fino al 3-2: 0-40 e tre palle break per il serbo. Va bene la seconda. Djokovic gioca con le righe e l'azzurro non contiene: 4-2. Sembra l'allungo decisivo, e invece Musetti annulla due set-point, si guadagna una palla del contro-break e con un diritto lungolinea ristabilisce l'equilibrio. A cui però non si associa l'aggravio. Nole ha altri tre set-point, e anche questa volta va a segno la seconda opportunità. La smorzata dell'azzurro viene fermata dal nastro: 6-4.

Secondo set – L'esito amaro della prima parziale non disunisce il carrarino, anzi. Arrivo subito dovuto Occasioneanche grazie al doppio fallimento di Nole. Sulla prima il serbo fa valere il servizio, sulla seconda invece non può nulla. Rovescio lungolinea meraviglioso: 1-0. Djokovic reagisce con aggressività, si costruisce le giuste occasioni, ma non le sfrutta. Musetti si aggredisce al servizio e sale 2-0. Contro-rottura che però arriva lo stesso sul 3-2. Risposta vincente sulla prima delle tre possibilità consecutive. L'alternanza dei turni in battuta si mantiene regolare, con grandi scambi ma nessun sussulto, fino al 6-5. Impostato-punto Nole. L'azzurro stringe i denti e si salva. Tie-break. Qui il serbo parte fortissimo: due mini-break e 3-0. Musetti ne recupera uno con un diritto che passa al di là del paletto, tenendosi in scia: 4-2. Un brutto errore di tocco e un ritorno in rete si traducono però in punto di regolazione quattro per il serbo, implacabile nel chiudere subito. Diritto lungolinea e comodo smash: 7-6.

Terzo set – Subito palla rottura. Ecco chi ha giocato per primo Djokovic. L'azzurra annulla la prima con il servizio, non la seconda. Passante incrociato millimetrico del serbo. È il momento di svolta della partita, perché da qui in avanti l'andamento segue i servizi. Musetti rquesta è sciaci prova, ma non arriva mai ad Impensierare davvero Djokovic, sempre più in controllo. Sul 5-3 arriva anche tre match point consecutivi per il serbo. Musetti li annulla tutti con coraggio e si regala un'ultima possibilità per riaprire la parte. E questa, improvvisa, arriva. Risposta vincente dell'azzurro e rottura della pallasprecata però con un diritto banale. Poi ecco il match point del serbo, subito a segno. Il rovescio di Musetti è lungo: 6-4.



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