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Malpensa, due mesi per il ricorso, e subito Pd in piazza: sullo scalo Berlusconi la battaglia sarà lunga


Il giorno dopo l'ordinanza dell'Enac che ha intitolato con effetto immediato l'aeroporto internazionale di Malpensa a Silvio Berlusconi, il Comune e Sea, la società che gestisce gli scali milanesi, prendono tempo e studiano le possibili contromosse.

Se si farà ricorso, come auspica il Partito democratico e come sta valutando anche il sindaco Beppe Sala, sarà una lunga battaglia perché i nodi da sciogliere non sono pochi. Il primo è capire se gli appelli giuridici per impugnare il provvedimento dell'Enac ci sono e sono solidi: la prossima settimana è previsto un Cda di Sea dove, non serve molta immaginazione, non se ne parlerà d'altro. Per ricorrere contro un atto emesso dalla pubblica amministrazione la via maestra è il Tar, come suggerisce anche la segreteria nazionale della Filt: «I soggetti titolati fanno ricorso». Perché, spiega il sindaco dei trasporti che fa capo alla Cgil, «l'ordinanza è senza dubbio una forzatura che, tra l'altro, non tiene conto dei diversi appelli» lanciati in questi giorni proprio contro l' “Aeroporto Berlusconi”. Il capogruppo del Pd al Pirellone Pierfrancesco Majorino conferma: «Stiamo studiando la forma di un ricorso», perché «riteniamo sbagliata l'intitolazione a Berlusconi, nome divisivo» per il quale «c'è una bella parte del mondo che ci sta ridendo dietro». ».

Che la decisione dell'Enac sia stata presa in contropiede non è un mistero. Anche se la società che gestisce l'aeroporto ha subito precisato che la sigla nel codice dello scalo resterà Mpx. A codici invariati, però, non è detto che Matteo Salvini, sponsor principale dell'operazione, si renda conto di un'intitolazione senza titolo. L'ipotesi più accreditata è che l'Enac — e questo è l'altro campo di battaglia — potrebbe insistere per aggiungere all'attuale denominazione un'insegna o qualcosa di simile al nome del fondatore di Forza Italia. Al momento, in assenza di specifiche richieste, il profilo di chi gestisce Malpensa resta basso.

È una partita a scacchi in cui ciascuno studia mosse e contromosse. Il sindaco Beppe Sala ha assunto una posizione pubblica nei giorni scorsi, ma da quando l'intitolazione è ufficiale non ha più detto mezza parola. Perché sbilanciarsi su un eventuale ricorso senza avere tutte le carte in tavola è molto controproducente. A Palazzo Marino una simile esposizione contro Enac, e di fatto contro il vicepremier Salvini, non conviene se non c'è una buona probabilità di successo. Non si fanno mosse azzardate, dunque, ma dopo un simile «sgarbo» istituzionale, dopo il «barbaro» modus operandi (il copyright è proprio del sindaco) la faccenda non può certo andare in cavalleria. Al team ricorso, poi, potrebbe aggiungersi anche il Comune di Somma Lombardo che, insieme a Milano, è l'altro territorio vicino all'aeroporto di Malpensa guidato dal centrosinistra. Sia Sea che Palazzo Marino, infine, hanno anche gli occhi puntati sull'altro lato di Palazzo Chigi: né Giorgia Meloni né Antonio Tajani infatti si sono espressi. Un dettaglio non da poco che potrebbe anche indebolire la posizione dell'Enac. O almeno questo è ciò che si auspica negli ambienti milanesi. La prossima settimana, comunque, si dovrebbero comprendere almeno le intenzioni di Palazzo Marino, così come quelle di Sea. Nel frattempo continua la mobilitazione del Partito Democratico. L'appello lanciato dai Giovani Democratici sulla piattaforma change.org contro l'intitolazione a Berlusconi ha già superato le 130 mila firme.

E dopodomani, lunedì 15 alle 18, il gruppo consigliare piddino insieme alla segreteria milanese e a quella di Varese, saranno in presidenza davanti alla sede della Regione. Alla manifestazione hanno già aderito Movimento Cinque stelle, Alleanza verdi e sinistra, Movimento 5 Milano, Network Giovani M5s, Giovani europeisti verdi, Casa comune, Unione giovani di sinistra Lombardia e Sentinelli.

Dal centrodestra, è l'assessore regionale Gianluca Comazzi di Forza Italia a replicare a Majorino: «Non consentiamo a Majorino di tirare in ballo la figura di Berlusconi per la sua sterile polemica politica. Se vogliamo parlare di iniziative “divisive”, dovremmo citare la “marcia dei migranti” da lui organizzata quando era assessore, non certo l'intitolazione di Malpensa a una delle più importanti personalità politiche e imprenditoriali del ventunesimo secolo». Il più stretto Salvini: «Non vedo l'ora di atterrare su Malpensa-Berlusconi».



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