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Sacchi: “I club italiani imitino il City puntando forte sui giovani”


Gli inglesi, come il Real, investono sul baby più interessante: è la strada giusta per un calcio sostenibile. Ci provino pure le società italiane

La notizia è che il Manchester City, una delle società più ricche del mondo (se non proprio la più ricca), sta puntando sui giovani e sta trattando quelli che ritengono i migliori sul mercato, evitando di andare a spendere soldi in calciatori costosi e già affermati. La stessa mossa, nella passata stagione, l'aveva fatta il Real Madrid, quando aveva investito sul talento turco Arda Guler e poi sul brasiliano Endrick, che quest'anno avrebbe dovuto sbarcare alla corte di Ancelotti dopo il periodo trascorso al Palmeiras. Il progetto di questo club è chiaro: vogliono portarsi avanti con il lavoro, anticipare la concorrenza, puntare sui ragazzi di maggiori prospettive, crescerli e poi godere dei frutti. Immaginate quali beneficiari possono trarre Harrison Miles, Marlow Barrett e Ryan McAidoo, i tre giovani che il City potrebbe chiudere a breve, quando si alleneranno assieme ad Haaland o Rodri, sotto la guida di un maestro come Pep Guardiola. E immaginate quanto possa imparare Endrick, o lo stesso Arda Guler, a stretto contatto con Mbappé o con Bellingham.



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