News

Conclusi i lavori di restauro della cappella dei frati minori conventuali di San Francesco


Sabato 13 luglio, ad Assisi, è stata ufficializzata la conclusione dei lavori di restauro della cappella dei Frati Minori Conventuali di San Francesco, sul lato destro della cinta muraria di ingresso nel cimitero. Nella cappella, che accoglie le spoglie dei religiosi francescani, è sepolta anche Giovanna di Savoia, ultima zarina dei Bulgari, consorte di Boris III, madre di Simeone (ultimo sovrano ed ex premier dello stato balcanico), terzogenita di Vittorio Emanuele III e della regina Elena.

La devozione di Giovanna a san Francesco d'Assisi fu forte fin dalla gioventù e si accese in lei soprattutto dopo l'estate del 1923, quando, colpita assieme alla sorella Mafalda, da una grave forma di tifo, che tenne a lungo in sospeso tra la vita e la morte le due principesse, fu assistita durante la lunga quarantena nel castello di Racconigi (Cuneo) da due clarisse che trasmisero alle sorelle Savoia l'amore per il santo Poverello, invocato per la loro guarigione anche dalla regina d'Italia e dalla sua amica e dama di corte Hélène Jaccarino, detta “Jachi”, le sole altre due persone ammesse nell'ala del modo dove restarono isolate Giovanna e Mafalda per prendersi cura di loro, con tanto di camice da infermiere e maschere anticontagio, come annotò Jachi nei suoi ricordi. Dopo la ripresa, la principessa e la madre compirono diversi pellegrinaggi ad Assisi, dove poi Giovanna volle sposarsi col sovrano dei Bulgari il 25 ottobre 1930 e dove, come da sua richiesta testamentaria, riposano oggi le sue spoglie, per una strana coincidenza, proprio vicino alla tomba di un frate di origine bulgara.

La scelta di questa sepoltura, spiegò la stessa zarina in vita, fu anche dovuta al fatto che il corpo del marito, morto improvvisamente, forse avvelenato dai nazisti dopo un burrascoso colloquio con Hitler nell'estate del 1943, trafugato, non fu mai ritrovato, e rimase solo il cuore, custodito nel monastero bulgaro di Rila. Per questo, non potendo ricongiungere le proprie spoglie a quelle del marito, Giovanna volle essere sepolta nel luogo dove si erano sposati e lei rimase cara per tutta la vita, anche per i ricordi di gioventù.

In omaggio a questo profondo legame della “zarina Jovanka” e della madre, seconda regina d'Italia, con la comunità francescana d'Asissi, L'Associazione Internazionale Regina Elena, attraverso il Comitato “Giovanna di Savoia Regina dei Bulgari”, costituitosi nel suo seno, si è fatta promotrice del restauro della cappella cimiteriale.
I lavori sono stati eseguiti con il consenso del Custode del Sacro Convento di Assisi, Fra' Marco, del capo restauratore di Assisi, Sergio Fusetti, del Custode della Cappella e assistente spirituale del Comitato, Padre Teofilo Ciuches.
Il restauro, dopo un'indagine conoscitiva sullo stato generale della piccola struttura, ha riguardato la muratura, il pavimento e il cancello, particolarmente segnati dall'umidità.

All'atto della consegna e benedizione dei lavori di restauro, si sono ritrovati nel Cimitero di Assisi, davanti alla Cappella, Padre Teofilo Ciuches, Giuseppe Dionigi, responsabile dei lavori, Matteo Buzzavi, Winda Coruzzi, Cristina Lollini, Tina Pietroluongo, Rita Salvini Antonazzo con la Delegata nazionale Maria Coculo Satta, Presidente del Comitato “Giovanna di Savoia Regina dei Bulgari” e il Delegato internazionale in rappresentanza del Presidente internazionale, il principe Sergio di Jugoslavia. Dopo la deposizione dell'omaggio floreale e l'accensione delle luci votive, è stato deposto un quadro con la foto di Giovanna, la sua data di nascita e morte e un messaggio che richiama la sua virtù.

La cappella rinnovata è stata benedetta da padre Teofilo, un momento intenso e commovente per tutti i presenti.





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *