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Recensione Rabbit R1: si poteva fare peggio di così?




Abbiamo parlato più volte di Coniglio R1. Si tratta di un prodotto futuristico, composto da una piccola “scatoletta” arancione che è mosso da una AI e che permette di eseguire virtualmente qualsiasi comando per qualsiasi applicazione o sito web solo con la nostra voce. Il suo prezzo ridotto ha fatto sì che il lancio fosse un successo. Rabbit R1 è un prodotto così innovativo e complesso che era difficile che arrivasse già nella sua veste “finale”. Purtroppo però la realtà è estremamente più dura della superiore delle aspettative. Scopriamo Rabbit R1 nella nostra recensione.

Com'è fatto

Coniglio R1 è una piccola scatoletta quadrata in plastica leggera di un arancione così acceso e contrastato che è impossibile riprodurlo correttamente in foto e video. Se vi capiterà di vederne uno di persona non potrete fare a meno di pensare che sia ancora “più arancione” di quanto pensavate. È una bella trovata che rende questo dispositivo e chiunque ne possieda uno, subito identificabile.

Nella confezione troviamo solo una custodia trasparente che può essere aperta e ribaltata, come una vecchia confezione di un'audiocassetta, per diventare un comodo supporto per il prodotto. Un'idea molto azzeccata. Nella confezione non c'è un cavo USB-C, che dovrete quindi avere voi per caricare R1, che per assurdo arriva completamente scarico (a differenza di qualsiasi altro prodotto tecnologico).

Rabbit R1 abbandona ogni idea già conosciuta fino ad oggi sul design e sul sistema di interazione. Sul lato sinistro abbiamo il connettore USB-C e il carrellino per la nanoSIM.

Sul retro abbiamo invece lo speaker, sufficientemente potente e sul lato destro abbiamo invece l'unico tasto fisico di questo R1. È fondamentale, perché lo schermo seppur tecnicamente touch non supporta l'interazione tramite tocco. Una singola pressione del tasto blocca o sblocca lo schermo. Una pressione prolungata prenderà ordini tramite la voce finché il tasto è premuto, mentre una doppia pressione apre la fotocamera. Questa fotocamera è posizionata all'interno del dispositivo nell'angolo in alto a destra. Può ruotare internamente o esternamente per essere utilizzato in entrambe le direzioni. Subito sotto troviamo una rotellina leggermente sporgente (sia davanti che dietro) per scorrere le risposte o nei pochissimi menù presenti. Non ha un feedback aptico e abbiamo sempre l'idea che la rotazione sia più lenta di quanto dovrebbe. Il design è firmato da Ingegneria adolescenziale.

Lo schermo è un TFT di solo qualità sufficiente. Non è un prodotto che da il meglio di sé all'esterno in una giornata assolata.

Rabbit R1 è dotato di Bluetooth e Wi-Fi. È dotato di 4 GB di RAM e 128 GB di memoria interna (che sono però di fatto solo per il sistema operativo visto che non può salvare foto, video o musica).

La batteria è una 1.000 mAh che garantisce un'autonomia misera. Usandolo con una certa frequenza probabilmente vi durerà solo una manciata di minerale. Anche molto se lo utilizzato ancora di più.

Come funziona

Partiamo da cosa può fare Rabbit R1. Questo dispositivo è dotato della sola interfaccia di input vocale e output a schermo e tramite altoparlante. Non c'è quindi una modalità “silenziosa”, ma potete abbassare il volume a questo scopo. Non entreremo qui nel dettaglio di cosa può fare questo R1 e per questo vi consigliamo di vedere il video. Per darvi un'idea più chiara questo dispositivo si appoggia, seppur “in incognito” su due servizi di Intelligenza artificiale molto famosi: Perplessità per le ricerche web e ChatGPT per tutte le altre domande.

Genericamente quindi quello che potrete fare con Coniglio R1 è una selezione di quello che potresti fare con l'app gratuita di ChatGPT. In questo caso non potrete copiare file incollare, incollare URL, caricare foto, file oppure richiedere risposte che richiedono un input più complesso a schermo. In teoria potresti farti inoltrare per mail alcuni risultati più complicati, ma nei fatti non funziona.

E “non funziona” è un tormentone. Visto che non funziona in italiano, non funziona per avviare il timer o impostare un promemoria. È scarsissimo nel trovare ristoranti o punti di interesse vicini a voi e non funziona per darvi indicazioni stradali.

È sicuramente interessante la funzione visione che permette di fare domande su quello che la telecamera può vedere (cosa che ovviamente fa anche ChatGPT). La fotocamera può poi scattare foto di scarsa qualità e le trasforma anche in una versione pixel art (o semi realistica) come fosse un'interpretazione fantastica di quella che gli state mostrando.

Questa è forse l'unica funzione che non abbiamo preinstallata nel nostro smartphone che ci è piaciuta ma oggettivamente “poteva essere un'app”.

Può eseguire operazioni matematiche tramite Wolfram Alpha e in teoria potrebbe riprodurre musica tramite Spottizzare. Nella pratica una volta fatto il login su Spotify, tramite il sito web tana del coniglio da PC, siamo stati sloggati da tutti gli altri dispositivi per azioni pericolose e la nostra password Spositfy è stata resettata. Un fiasco totale. I pochi altri servizi compatibili, come Uber e Doordash non funzionano in Italia.

Dov'è il LAM?

Avete già capito che tutto quello che vi abbiamo raccontato fino ad ora lo può fare una “qualsiasi” app di intelligenza artificiale sul vostro telefono. Ma quindi qual è il punto chiave di questo Rabbit R1? Il punto chiave è il LAM, Modello di azione di grandi dimensioni. O dovrei dire: sarebbe dovuto essere il LAM. Perché, nonostante l'azienda sostiene il contrario, non c'è nessuna evidenza che un LAM sia presente in questo R1.

Si tratterebbe un'intelligenza artificiale pensata per l'esecuzione di azioni e nello specifico una che impara il funzionamento delle varie app (nello specifico dei vari siti delle app) ed esegue delle azioni per voi, come prenotare un hotel, ordinare del cibo o prenotare una 'auto a noleggio. Da quello che è venuto fuori da analisi indipendenti sembrerebbe invece che Rabbit utilizza degli script basati su un servizio chiamato Playwright, che però non è un vero LAM e non è neanche sfruttato da un LAM e che quindi può “rompere” il suo funzionamento ad ogni cambiamento dell'interfaccia dei siti web. L'azienda parlava di oltre 800 app già addestrate sul LAM dell'azienda, ma ad oggi le app compatibili sono ancora solo 6. E questo ci fa pensare che l'azienda sia estremamente lontana da lanciare un LAM davvero “universale” e capace di sopravvivere ad un cambio di interfaccia dei servizi, cosa tutto sommato abbastanza comune.

Per riassumere: Rabbit R1 doveva essere l'interfaccia per utilizzare un sistema di AI che compiva azioni utilizzando per voi le applicazioni. Non lo fa e non è chiaro se mai lo farà.

E quindi?

Coniglio R1 è un prodotto che non ha mantenuto le promesse. Ma non solo: è in assoluto un prodotto deludente in assoluto, al limite della truffa se il LAM non venisse mai lanciato (davvero). Dovreste comprarlo? No. Siccome non amo però essere definitivo nei miei giudizi e mi piace cercare di pensare sempre a chi potrebbe comunque servire un prodotto che non mi è piaciuto ho pensato ad alcuni casi limite:

  • Persone non vedenti che potrebbero avere uno strumento unico dedicato al tradurre in voce il mondo attorno a sé
  • Bambini che vogliono imparare, senza la distrazione di uno strumento che integra giochi, chat e social network

In ogni caso però Rabbit R1 è stato colpito da alcuni “scandali” come quello di alcuni perdere e di uno gestione scadente della privacy.

Dareste a un vostro caro un dispositivo di una neonata azienda che ha già avuto problemi di privacy?

Certo, costa 200$, ma cosa dovreste farci? Quali sono le prospettive che potranno mai fare qualcosa? Noi aspettiamo che qualcuno lo “sblocchi” e ci installi una versione full di Android, ovviamente snaturandolo ma rendendolo magari utile per qualcosa.

Foto

Giudizio Finale

Coniglio R1

Solitamente sono una persona molto positiva e vedo del buono anche in prodotti deludenti. Ero convinto che avrei trovato qualcosa di buono anche in Rabbit R1. Mi sono sbagliato. Rabbit R1 è un prodotto malfunzionante, incompleto e senza l'unico motivo per cui aveva senso comprarlo. Più l'autonomia è disastrosa, l'interfaccia è scomoda e l'azienda ha avuto problemi di privacy. Non sappiamo come altro dirvi di non spendere neanche 1€ sul Rabbit R1. Almeno finché qualcuno non rilascerà un metodo semplice per sbloccarlo e farci altro.

Professionista

  • Bellissimo design
  • Custodia “a cassetta” geniale
  • Simpatica la creazione di pixel art

Controllo

  • Non c'è il LAM promesso
  • L'interfaccia non è pratica
  • L'autonomia è ridicola
  • Problemi di privacy

Emanuele Cisotti

Emanuele Cisotti
Vivo nel mondo della telefonia dal Nokia 3210 e nel mondo di Linux da Ubuntu 5.04. Ma quello che provo oggi qui su SmartWorld sono principalmente smartphone, smartwatch e prodotti per la smart home. Ma le mie passioni riguardano anche il LEGO e la musica elettronica.



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