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A Parigi russi e bielorussi “neutrali” ma in tanti hanno detto no Agenzia di stampa Italpress – Italpress


240717 Andrey Rublev della Russia sembra abbattuto durante il terzo giorno del Nordea Open il 17 luglio 2024 a Båstad. Foto: Niclas Jönsson / BILDBYRÅN / COP 273 / NO0287 tennis atp 250 nordea open bbeng depp (Foto di NICLAS JÖNSSON/Bildbyran/Sipa USA)

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Un anno fa il caso ai Mondiali di scherma, con le tensioni in pedana e fuori tra l'ucraina Olga Kharlan e la russa Anna Smirnova, un mancato saluto che è diventato un caso: la squalifica della prima per aver porto la sciabola e non la mano, con la russa al centro della pedana che non si è mossa finchè un giudice non l'ha invitata a spostarsi, poi la riabilitazione nella prova a squadre per poter strappare un pass olimpico. Una decisione che il giorno dopo fece scendere in campo anche il Cio, che difese la Kharlan confermando un posto alle Olimpiadi.
Un anno dopo la situazione resta ancora delicata, con gli atleti russi e bielorussi che potranno partecipare ai Giochi di Parigi 2024, ma con diverse restrizioni: non potranno partecipare negli sport di squadra, ma soltanto negli sport individuali e come atleti neutrali, cioè senza bandiera , senza divisioni del proprio paese, senza inni nazionali. Saranno inoltre esclusi dalla cerimonia di apertura e dovranno dimostrare la loro “imparzialità politica”, ovvero di non sostenere attivamente l'invasione russa in Ucraina.
Da qui anche una lista di “invitati” diramata dal Cio ma in tanti hanno detto no, fra Federazioni – per esempio quelle russe di judo e lotta – e singoli, vedi i tennisti Rublev, Khachanov, Sabalenka e Kalinskaya. E chi parteciperà non sarà ben visto dal presidente russo Vladimir Putin: l'eventuale presenza determinerà il pieno appoggio alla controparte, non di certo una mossa senza conseguenze. Le tensioni dunque non mancheranno sui campi di gara anche se dal Governo ucraino è arrivata un'indicazione ben precisa: gli 89 atleti hanno ricevuto la raccomandazione di evitare ogni contatto con gli atleti russi e bielorussi, non comparire in alcuna foto o video con loro, non partecipare ad alcuna conferenza stampa congiunta o interagire sui social media. Un problema che potrebbe essere complicato da gestire anche per quanto riguarda il villaggio olimpico in cui si raduneranno gli atleti.
Ci si appellerà dunque alla tregua Olimpica, ripristinata il 21 novembre 2023 grazie ai 118 voti favorevoli nella settantottesima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.
La risoluzione riconosce il ruolo unificante dei Giochi di Parigi 2024, che accoglieranno gli atleti di tutti i Comitati Olimpici Nazionali (Noc), nonchè le squadre di rifugiati Olimpici e Paralimpici ammessi dal Cio e dall'Ipc. Come di consueto, la risoluzione prevedeva anche il rispetto della Tregua Olimpica sette giorni prima dei Giochi Olimpici e sette giorni dopo i Giochi Paralimpici, ovvero dal 19 luglio al 15 settembre 2024. Un modo per evitare tensioni in un momento davvero delicato.
– foto Agenzia Ipa –
(ITALPRESS).

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