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Tadej, c’è solo la vittoria: “Mi divertirò ancora”. Vingegaard: “Speravo me la lasciasse ma…”


Lo sloveno non lascia nulla agli avversari: “Un'altra tappa vinta non è così male. Penso che domani mi divertirò ancora”

dal nostro inviato Filippo Conticello

20 luglio 2024 (modifica alle 20:42) – COL DELA COUILLOLE (FRANCIA)

Tadej, ma non dovevi startene buono per un giorno almeno? L'istinto del cannibale che mai rinuncia alla vittoria, quel bisogno ancestrale di mettere sempre una ruota davanti agli altri, è tornato in superficie oggi, nello scatto finale con cui Tadej Pogačar ha bruciato in volata un commovente Jonas Vingegaard. Pazienza se la vittoria del Tour sia stata da tempo messa sotto chiave, lo sloveno non può fare a meno del dolce sapore della vittoria. Così, dopo la manita di tappe, Pogi mai sazio ha esultato una volta di più: “Me la sono goduta, non era certo programmata, ma un'altra tappa vinta non è poi così male… E penso che domani nel cronometro mi divertirò ancora ”. Poi ha analizzato le strane circostanze che lo hanno portato a giocare lo sprint finale con il miglior nemico danese: “Sono sorpreso di come la corsa sia esplosa improvvisamente già all'inizio, sul Col de Braus, una delle mie montagne preferite: è qui che mi alleno spesso. I miei ragazzi (i compagni della Uae Emirates, ndr) hanno fatto un buon lavoro, siamo saliti insieme e Soler ha partecipazione alla fuga. Quando la Soudal ha deciso di lanciare Evenepoel per recuperare un po' di tempo sul secondo posto è cambiato lo scenario: alla fine mi sono trovato a seguire il contrattacco di Jonas, ero al limite ma pure nelle condizioni giuste per sprintare sul traguardo”.

fuori dal mondo

La crono di Nizza sarà una passerella al mare, nel glamour della Riviera, ma è inutile chiedersi quale pensiero stupendo ci sia nella testa di Tadej: vuole vincere pura quella, arrivare a sei trionfi come al Giro. Il progetto è chiaro nonostante la solita pretattica nelle parole: “Aver ottenuto cinque successi è più che abbastanza per questa edizione, anche perché conta di più avere la maglia più importante addosso… Vediamo domani che gambe avrò, ma devo soprattutto evitare i pericoli”, ha aggiunto lo sloveno. Per il resto, un po' di sano stupore per la leggenda che sta scrivendo (“Se me lo avevano detto prima del Tour, non avrei creduto che sarebbe andata così, questa è una cosa fuori dal mondo…”) e una carezza al rivale battuto: “Oggi Jonas ha dimostrato di essere un guerriero, è davvero andato fortissimo”. Vero, ma alla fine il muso davanti l'ha messo di nuovo lui.

CHI È JONAS

All'arrivo Vingegaard è apparso un po' seccato dall'atteggiamento dello sloveno, che non gli ha dato un cambio e poi gli ha sprintato in faccia: “In un certo senso speravo che Tadej mi lasciasse la tappa – ha detto in tv- ma non lo biasimo affatto. Al suo posto probabilmente avrei fatto lo stesso”.





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