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Oggi “The Ocean Blue” dei The Ocean Blue compie 35 anni


Quando si parla di Oceano blu spesso si fa riferimento a “Cerulean” come loro album classico e da rispolverare. Eppure, devo essere sincero, questo loro esordio non mi dispiace affatto.

La band americana (anche se tutti potrebbero pensare siano inglesi, visto il suono e l'accento di Davide Schelzel) piazzava 45 minuti di chitarra-pop piacevole e immediato, sulla scia di band come balestrucci e Fabbricon alcuni profumi sonori che mi è sempre piaciuto accostare a una specie di sophisti-pop tipicamente anni '80, nell'uso del pianoforte, del sax o in alcuni passaggi ricchi di eleganza magistrale.

Poi certo, ci sono le chitarre, gli arpeggi, i synth che disegnano trame morbide e accattivanti, il cantato di Schelzel che si muove sinuoso e melodie sempre ben congegnate, spesso con toni agrodolci, solari si, accattivanti si, ma con una punta di malinconia che non manca mai.

Il lato più rock emerge con “Between Something and Nothing” che a me ha sempre fatto venire in mente gli Echo e i Bunnymen, mentre “Circus Animals” è magicamente circolare e ipnotica, onde pop che s'infrangono senza soluzione di continuità con un suono che sembra quasi guardare al dream-pop. Chitarrona acustica in evidenza in “Just Let Me know”, classica, che più classica non si può e poi i REM che fanno capolino in “Myron”. Insomma, abbiamo tutto per passare 45 minuti all'insegna della buona musica.

Pubblicazione: 21 gennaio 1989
Genere: Rock alternativo, indie pop, jangle pop, new wave
Lunghezza: 45:47
Etichetta: sire
Produttore: Mark Opitz, John Porter

Elenco tracce:

  1. Tra qualcosa e niente
  2. Fiera della vanità
  3. Alla deriva, in caduta
  4. Gli animali del circo
  5. Giorni invernali freddi
  6. Fammelo sapere
  7. Canzone d'amore
  8. Chiedimi Jon
  9. Risvegliarsi in un sogno
  10. L'ufficio di un uomo impegnato
  11. Mirone
  12. Un volto familiare



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