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“Non sarà al Senato Usa durante il discorso di Netanyahu”. Harris e i dem nella bufera




La mia vita è bella è finita nell'occhio del ciclone perché non presiederà la seduta al Senato durante la quale il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlerà al Congresso degli Stati Uniti. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matteo Millersi è subito affrettato a smentire che la sua assenza fosse intesa a inviare un messaggio politico di qualche tipo.

Colpo di uno viaggio prenotare in anticipo da Harris, è la versione ufficiale per giusitificare la scomoda assenza del braccio destro di Joe Biden. Certo è che i democratici sono profondamente divisi rispetto alla guerra che Israele sta conducendo nella Striscia di Gaza, e decine di deputati intendono boicottare il discorso di Netanyahu temendo di essere usati dal premier israeliano per rafforzare la sua posizione in patria.

L'assenza di Kamala Harris

La realtà è che l'ufficio della vicepresidente ha chiarito che aveva programmato un viaggio prima che il primo ministro annunciasse questa data“, ha spiegato Miller, annunciando un incontro programmato tra Harris e Netanyahu più avanti nella settimana. “E vorrei solo chiedere – ha aggiunto – Cosa è più importante, essere lì per un discorso o un incontro con il primo ministro e parlare di come possiamo lavorare insieme per affrontare le nostre preoccupazioni?“.

Un consigliere di Harris ha spiegato a condizione di anonimo al Washington Post che la sua assenza durante l'intervento di Netanyahu al Senato non deve essere interpretata come un cambio della posizione americana rispetto a Israele, ma dipende da un precedente impegno della vicepresidente a Indianapolis.

La sua assenza era già stata comunicata prima che Biden annunciasse la sua decisione di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca ed esprimesse il suo sostegno a Harris come candidata democratica alle elezioni di novembre. In qualità di vicepresidente, Harris è anche presidente del Senatoma raramente presiede i lavori del Congresso, tranne in casi speciali come una riunione congiunta.

La visita di Netanyahu negli Usa

I repubblicani sono uniti nel sostenere Netanyahu e hanno contestato le critiche mosse dai democratici. Tanto che lo Speaker della Camera Mike Johnson ha minacciato di far arrestare chiunque disturberà il discorso del premier israeliano. Anche la senatrice democratica Patty Murray si è rifiutata di presiedere l'evento, come ha spiegato il suo portavoce, e il senatore Ben Cardinpresidente della commissione per le Relazioni estere, svolgerà un ruolo cerimoniale, come ha detto una fonte ben informata.

La disputa su chi avrebbe presieduto il Senato durante il discorso di Netanyahu dimostrando l'imbarazzo dei democratici per la presenza del premier israeliano. In primavera i dem hanno votato in massa per inviare miliardi di dollari di aiuti militari a Israele, ma si sono poi lamentati per la linea di Netanyahu e la catastrofe umanitaria determinata a Gaza.

La Casa Bianca ha confermato intanto l'incontro tra il presidente Joe Biden e Netanyahu.

I leader discuteranno degli sviluppi a Gaza e dei progressi verso un accordo di cessazione del fuoco e di rilascio degli ostaggi e dell'impegno ferreo degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele, compresa la lotta alle minacce dell'Iran a Israele e alla regione“, ha riferito la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.



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