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“Mi sento inutile, non sono pronto per i 18 anni”, il grido d'aiuto di un ragazzo e la risposta degli utenti: “Nessuno sa cosa fare della propria vita, rilassati” – Orizzonte Scuola Notizie


“Mi inutile sento, come se potessi scomparire e non cambierebbe niente a nessuno”. È un grido d'aiuto straziante quello che un ragazzo di 17 anni, prossimo alla maggiore età, ha affidato a un post su Reddit. Un grido che rivela il disagio profondo di una generazione schiacciata dalle aspettative, dalla pressione sociale e dal confronto impietoso sui social media.

La paura del futuro e la sensazione di inadeguatezza

Il ragazzo racconta la sua ansia per l'imminente traguardo dei 18 anni, un'età che percepisce come un passaggio traumatico verso un mondo adulto per il quale non si sente pronto. Si sente un “fallimento” perché, a differenza dei suoi amici, non ha un lavoro, una ragazza, una vita sociale appagante. La sua quotidianità è scandita da attacchi di panico e dalla sensazione di essere un peso per i genitori.

Il confronto impietoso con i coetanei (reali o virtuali?)

Alla base del suo malessere c'è sicuramente il confronto continuo con i coetanei, un confronto spesso impietoso che si alimenta anche attraverso la vetrina distorta dei social media, dove tutti sembrano felici, realizzati e al centro dell'attenzione. Una dinamica che genera frustrazione, ansia da prestazione e la sensazione di essere perennemente “indietro” rispetto agli altri.

La risposta della comunità online: parole di conforto e consigli pratici

Il grido d'aiuto del ragazzo non è rimasto inascoltato. Gli utenti hanno risposto con un'ondata di solidarietà, offrendo parole di conforto, consigli pratici e soprattutto la rassicurazione che la sua esperienza non è un caso isolato.

C'è chi lo invita a ridimensionare l'evento, ricordandogli che “il giorno dopo il 18esimo è uguale identico a quello prima”, e chi gli suggerisce di concentrarsi su se stesso, trovando un'attività che lo appassioni e lo faccia sentire realizzato . Altri ancora condividono le proprie esperienze personali, raccontando come anche loro hanno vissuto con ansia quel passaggio e come, alla fine, la vita adulta non sia poi così diversa da quella precedente.



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