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Israele, post con missili iraniani sul Colosseo. Tajani: «No ad allarmismi»



«Il recente attacco dell'Iran a Israele è solo un'anteprima di quello che le città di tutto il mondo possono aspettarsi se il regime iraniano non verrà fermato. Il mondo deve designare le Guardie rivoluzionarie iraniane come un'organizzazione terroristica e sanzionare il programma iraniano di missili balistici, prima che sia troppo tardi», ha scritto su X il ministero degli Esteri israeliano Israel Katz postando una foto che ritrae il Colosseo sul quale stanno per abbattere sei missili.

A distanza di qualche ora Katz ha diffuso lo stesso messaggio, questa volta con la Torre Eiffel. La scritta, in inglese, francese ed ebraico, dice : «Fermate l'Iran prima che sia troppo tardi», rivolto al segretario di stato Usa Antony Blinken, al ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, a quello tedesco Baerbock, a quello francese Sejourne ea quello inglese David Cameron. Nel video, con sfondo la Torre Eiffel, c'è in primo piano la scena tranquilla di un signore in procinto di prendere un croissant e un cappuccino, interrotto da un colpo d'arma da fuoco.

Non si è fatta attendere la risposta di Tajani: «Non credo che ci sia un'ipotesi di attacco all'Occidente» da parte dell'Iran «che pure commette errori gravi, come dare droni alla Russia e dare droni e armi a Hezbollah e non va bene. Dobbiamo evitare di creare il panico», ha commentato il ministro degli Esteri italiano. «Ci ​​sono anche altri obiettivi europei», afferma Tajani. «Più che preoccuparsi bisogna occuparsi». L'impegno è per la de-escalation, ha detto non escludendo un colloquio con il ministro iraniano «nei prossimi giorni».

«Abbiamo dedicato tre giorni del lavoro del G7, cioè delle grandi potenze economiche liberali che hanno una visione comune, europee, americane e asiatiche. Abbiamo lavorato per la de-escalation cercando di utilizzare tutti gli strumenti diplomatici possibili per evitare che ci sia un peggioramento della situazione. Mi pare che qualche risultato l'abbiamo ottenuto», ha proseguito Tajani. «L'impegno che abbiamo preso è quello di continuare a lavorare», un «lavoro congiunto per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza, quindi la liberazione di tutti gli ostaggi e gli aiuti umanitari per la popolazione civile. È stato molto apprezzato, e anche nel documento finale, il progetto Food for Gaza, che è il progetto italiano per aiutare la popolazione civile palestinese. Abbiamo chiesto a Israele di non fare attacchi di terra a Rafah», ha ribadito.

«Dobbiamo evitare di creare il panico, fermo restando», ha concluso Tajani, «che noi siamo amici di Israele e il diritto di Israele a esistere non può essere messo in discussione. L'ipotesi di cancellare Israele dalla carta geografica è un periodo ipotetico della irrealtà. L'obiettivo finale è due popoli e due Stati che si riconoscono reciprocamente. Uno Stato Palestinese che nasce, se vuole il nostro sostegno e riconoscimento, deve riconoscere Israele come Israele dovrà riconoscere questo Paese».





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