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Rivolta nel carcere minorile di Torino, si teme un’evasione


I detenuti che urlano, poi le sirene spiegate della polizia, che blocca tutte le strade attorno al carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. E' la scena alla quale hanno assistito alle 21 di stasera gli abitanti del quartiere Mirafiori. Per scatenare il caos sarebbero stati circa cinquantagradiche hanno iniziato una rivolta usando bastoni e applicando un incendio nel primo padiglione della struttura. Durante la sommossa sono stati distrutti alcuni uffici, compreso quello del comandante della polizia penitenziaria e la sala regia. Spaccate anche porte e vetrate.

Sembra che l'obiettivo della rivolta fosse un'evasione di massa, che però è stata sventata. Per far fronte all'emergenza gli agenti della penitenziaria sono stati richiamati in massa.

Le forze dell'ordine hanno bloccato le strade attorno al carcere e hanno perlustrato la zona in cerca di possibilità di evasione. “La polizia con le torce sta perlustrando gli impianti sportivi della Sisport e sta presidiando la zona”, racconta un residente. Sul posto presenti anche numerosi vigili del fuoco.

Al momento il Ferrante Aporti ospita 52 giovani detenuti ma la sua Capienza è di 42 posti.

Disordini anche al carcere delle Vallette

In giornata si sono verificati disordini anche al Lorusso Cutugno, il carcere per i detenuti adulti nel quartiere delle Vallette. Alle 13 un detenuto si è barricato nel padiglione B con spranga e minacciava di non far entrare gli agenti della penitenziaria, che lo hanno convinto e spostato di reparto. Alle 18 sempre nella stessa area della casa circondariale c'è stata una rissa tra detenuti e una lametta è stata puntata alla gola di una guardia. In carcere sono stati accesi anche alcuni roghi e tre-quattro persone sono rimaste intossicate.

La garante dei detenuti Gallo: “I disordini continueranno”

“Se il governo non mette immediatamente in atto misure per diminuire i numeri in entrambi gli istituti di Torino, temo che i disordini continuano. Le presenze sono troppe e il vuoto dell'estate non aiuta”, commenta la garante dei detenuti di Torino, Monica Gallo.

La vicesindaca Favaro: “Il governo investa”

La vicesindaca con delega ai Rapporti col sistema carcerario Michela Favaro dichiara: “Osserviamo con attenzione e preoccupazione l'evolversi della situazione. Proprio questa mattina sono stata in visita alla struttura con il presidente della commissione Legalità del Consiglio comunale Luca Pidello e il Garante dei diritti Monica Gallo per incontrare il direttore e valutare insieme possibili iniziative per affrontare i problemi che la affliggono. Episodi come questo accendono ancora di più la riflessione su come sia necessario occuparsi del problema e in fretta, a livello nazionale, investendo sull'edilizia carceraria per alleggerire le situazioni di sovraffollamento ma soprattutto nell'educazione e il reinserimento delle persone e dei minori in modo particolare”.

La rabbia dell'Osap: “Aspettiamo il morto?”

Gerardo Romano, vice segretario generale Osapp, sindacato della penitenziare, commenta: “Sono mesi che denunciamo lo sfascio completo: questa è la prova che la politica ci ha completamente abbandonato. Fino alla nausea abbiamo ripetuto che l'estate era un problema per le carceri e il 1° agosto i due penitenziari di Torino scoppiano in una doppia rivolta. Aspettiamo il morto allora?”.

Rivolta anche nel carcere di Alessandria

In serata, i detenuti di due sezioni della Casa di Reclusione di Alessandria San Michele, in tutto uno cinquantinasembra per protestare contro il sovraffollamento reso ancora meno sopportabile dalle temperature roventi delle ultime settimane, si sono rifiutati di rientrare nelle celle e hanno inscenato atti di vandalismo contro la struttura, aggredendo anche un sovrintendente della Polizia penitenziaria che è dovuto ricorrere alle cura del pronto soccorso. Richiamati agenti liberi dal servizio. “Dopo una lunga e sapiente mediazione sono stati ricondotti alla calma e sono rientrati nelle rispettive camere”, racconta Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa.



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