Economia Finanza

Bunker, basi da sgomberare e massima allerta: il Medio Oriente si prepara alla guerra




Soldati israeliani nella Striscia di Gaza (Foto di repertorio).

Il Medio Oriente ancora una volta sulla soglia dell'ora XLa tensione tra Israele e le milizie Hezbollah e quelle scaturite dalla morte di Ismail Haniyeh hanno portato in queste ore l'allerta ai massimi livelli nella regione e non solo. Di pochi secondi fa la notizia, ancora da verificare, delle sirene della allarme rosso che starebbe risuonando nel centro di Israele.

Secondo notizie del sito israeliano Rete Ynet, dispositivi satellitari sono stati distribuiti ai ministri israeliani a causa dei timori di una rappresaglia che potrebbe colpire le infrastrutture di telecomunicazione dopo l'uccisione a Beirut del comandante di Hezbollah, Fuad Sukr, e a Teheran del capo politico di Hamas. Stando alle notizie di Rete Ynet rilanciare dal Tempi di Israele, alcuni ministri avrebbero messo a disposizione telefoni satellitari anche per il personale. L'indicazione sarebbe “niente panico” perché non ci sarebbero segnalazioni specifiche dell'intelligence e si tratterebbe solo di misure di estrema cautela in una situazione regionale sempre più complessa.

Nel Paese sarebbe ora corsa alle scorte ea guida su come comportarsi in caso di attacco. Secondo la La CNN, agli israeliani sono state fornite linee guida con informazioni su come affrontare l'eventualità di attacchi nel Paese, mentre i supermercati segnalano un aumento nelle vendite di beni di prima necessità. La catena di supermercati Victory ha confermato, infatti, un aumento fino al 30% per alcuni prodotti. Dagli scaffali gli israeliani prendono per lo più cibo in scatola, cereali, pasta, carta igienica, carne congelata, acqua e salviette igieniche. UN Gerusalemmeracconta la rete, il comune ha diramato istruzioni su cosa fare in caso di attacco, indicando una serie di rifugi antiaerei e di parcheggi da utilizzare come ripari. Novanta secondi è il tempo per raggiungere i rifugi. E agli abitanti viene suggerito di “pulire e preparare i rifugi in anticipo“, di fare scorte di acqua e cibo per almeno tre giorni, acquistare medicinali e anche torce. Perché, secondo la guida di cui dà notizia la La CNNle interruzioni della corrente elettrica potrebbero durare diversi giorni“. E bisogna essere pronti a “restare nei rifugi antiaerei per diversi giorni“.

Dal proprio canto anche Hezbollah, dal Libano, si starebbe preparando a un attacco imminente. I miliziani filo-israeliani stanno sgombero siti utilizzato dal gruppo nella periferia sud di Beirutstorica roccaforte del movimento sciita: a riferirlo, fonti citate da Al-Arabiya. Hezbollah starebbe evacuando anche i propri dirigenti dalle sue roccaforti nella periferia di Beirut, temendo possibili raid israeliani. Lo riportano i media arabi, citati da I tempi di Israele. Il gruppo militante libanese avrebbe anche spostato il suo equipaggiamento militare immagazzinato nella periferia della capitale.

In vista di una possibile escalation nello scontro con Israele, Hezbollah ha iniziato a evacuare il quartiere generale ei centri di comando nella sua roccaforte nel sud di Beirut. A riportarlo l'emittente saudita Al-Hadath, citata dai media israeliani, secondo la quale il movimento sciita filoiraniano ha anche avvertito gli inquilini degli edifici in cui vivono alti esponenti dell'organizzazione, così come le persone che vivono in palazzi adiacenti alle sedi del gruppo, di evacuare e trasferirsi in “un luogo più sicuro“.

L'Unifilare sta monitorando l'evoluzione della situazione, e non si esclude di aumentarla livello di allerta dall'attuale 1 ai livelli 2 o 3, che presuppongono che il contingente si rifugi nei bunker. È quanto ha riferito il ministero della Difesa spagnolo dopo un colloquio avvenuto ieri tra la ministra Margarita Robles e il capo di Stato maggiore della missione Unifil, il tenente colonnello spagnolo Javier Romera. Il ministero della Difesa ha precisato a LaPresse che “la definizione del livello di sicurezza viene stabilita dalla forza dispiegata sulla base delle circostanze del momento“. Romera ha parlato di una “calma tesa” nella zona, con 27 incidenti registrati in 24 ore.

E mentre la maggior

parte dei Paesi europei consiglia ai propri cittadini di abbandonare l'area, il New York Times ha diffuso la notizia che Washington avrebbe risposto a inviare altri caccia dopo le minacce a Israele da parte dell'Iran.





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