Concorso Dirigenti, è scontro su valutazione dei titoli del riservato. Ministero “Stiamo attuando volontà del parlamento” – Orizzonte Scuola Notizie
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha pubblicato ieri la valutazione dei titoli del concorso riservato per dirigenti scolastici, che ha suscitato una polemica circa la differenza dei punteggi tra la prova sostenuta espressa in decimi ei titoli che sono rimasti calcolati in trentesimi. Il M5S ha presentato un'interrogatorio al ministro Valditara. In una nota, il Ministero precisa di star dando atto ad una disposizione voluta dal Parlamento per mettere fine ai contenziosi derivati dalla gestione del concorso ordinario del 2017.
“Ci sono precise fonti normative che precisano inequivocabilmente che la valutazione dei titoli non può determinare un punteggio superiore a 1/3 della valutazione complessiva – dichiara il capogruppo M5S in commissione cultura alla Camera Antonio Caso – è dunque evidente l'errore macroscopico del ministero guidato da Giuseppe Valditara, che sommerà, nella graduatoria definitiva un punteggio della prova sostenuta in decimi ei titoli in trentesimi senza la dovuta riparazionemetrazione. Insomma sommeranno mele con le pere.
La stranezza della procedura potrebbe portare a pensare che si agevolare nella graduatoria definitiva chi ha superato solo sufficientemente l'unica prova concorsuale ma che possiede un cospicuo punteggio nei titoli – continua Caso – pervenendo, però, ad un'illogica, immotivata oltre che ingiusta disparità di trattamento. Per questo abbiamo presentato un interrogatorio per chiedere a Giuseppe Valditara se e come intenda agire per rivedere la valutazione dei titoli del concorso senza falsare la graduatoria, dando seguito a quanto è previsto dalla legge e soprattutto dando una risposta precisa ai tanti candidati che si trovano ancora una volta beffati da un caos che premia tutto fuorché il merito.”
La senatrice di Fratelli d'Italia, Ella Bucalo, membro della commissione cultura e istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento istruzione del partito Fratelli d'Italia ha dichiarato che non ci sono state discrepanze nella valutazione dei punteggi tra la prova sostenuta ei titoli calcolati per le graduatorie dei dirigenti scolastici.
Nel Decreto Ministeriale dell'8 giugno 2023, richiamato dal Milleproroghe all'articolo 6, si fa riferimento alla conversione degli esiti delle prove scritte e orali da centesimi in decimi, stabilendo che un punteggio di 6 decimi è sufficiente per accedere al corso concorso riservato. Questo punto è stato sottolineato per distinguere questa procedura da un concorso ordinario, ed è stato fortemente sostenuto da tutti i ricorrenti. Bucalo ha aggiunto che protestare ora, dopo che tutte le procedure sono state avviate ei risultati pubblicati, appare come una polemica strumentale, tipica del Movimento Cinque Stelle.
Sulle polemiche nell'ambito del concorso riservato per dirigenti scolastici interviene Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell'Istruzione e del Meritoprecisando che “l'amministrazione sta dando attuazione a quanto prescritto in una disposizione fortemente voluta dal Parlamento per mettere fine ai contenziosi in essere derivati dalla gestione del concorso ordinario del 2017 e troppo a lungo ignorati”.
Sulla questione interviene Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione istruzione alla Camera parlando di un ulteriore interrogatorio a Valditara, che sarà presentato nelle prossime ore: “Rileviamo con preoccupazione pasticcio del Ministero guidato da Valditara: nella valutazione dei titoli del concorso per dirigenti scolastici, pubblicata ieri, emerge una grave incoerenza. Come indicato nel bando del concorso la valutazione dei punteggi della prova sostenuta sarà espressa in decimi mentre i titoli continueranno ad essere calcolati in trentesimi. Creando però scarsa chiarezza e soprattutto potenziali disparità. Si prevede di rischiare potenzialmente di violare il DPR 487/94 che valutazione che il punteggio dei titoli non possa essere superiore a 1/3 di quello ottenuto dalla prova. Quindi è necessario che il MiM faccia chiarezza su questo aspetto, così da evitare ulteriori, potenziali contenziosi tra i concorrenti.”
Per la deputata della Lega Giovanna Miele, componente della Commissione Istruzione: “Con il concorso per dirigenti scolastici, finalmente si sana una questione che era rimasta nei cassetti dei precedenti governi, che non hanno avuto non solo una visione sulla scuola ma soprattutto la capacità di prendere decisioni. Lo sta facendo questa maggioranza di centrodestra che ha sbloccato una selezione attesa da tempo e che rappresenta un segnale di svolta con cui vogliamo dare nuova linfa al mondo della scuola. Strano che i 5S, rappresentati da Caso, dopo i disastri di cui ancora oggi gli italiani hanno memoria, hanno il coraggio di attaccare un ministero e questo Governo che stanno lavorando per il Paese, per ridare dignità alla scuola e ai docenti e per immettere nuovo personale che svolge una funzione fondamentale nel sistema scolastico”.
Per lui deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione: “I pentastellati, quelli dei banchi a rotelle a scuola con cui combattere il Covid, attaccano il governo come sempre senza cognizione di causa. Il collega Caso del M5S, dimostrando scarsa conoscenza dei meccanismi della scuola italiana e delle vicende politiche degli ultimi anni, se la prende con il Ministero dell'Istruzione a proposito del concorso per dirigenti scolastici, dimenticando che la maggioranza di centrodestra è dovuta intervenire per sanare pasticci fatti da precedenti governi a guida M5S, e proprio in un concorso che aveva visto la surreale partecipazione di un loro ministro, caso unico al mondo di conflitto di interessi. La maggioranza di centrodestra ha un obiettivo chiaro: iniziare l'anno scolastico con le cattedre coperte e con tutte le scuole guidate da un dirigente scolastico effettivo e non più in reggenza”.