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Automotive tedesco, cosa succede? Dopo Recaro i casi di Bbs e di ZF


Periodo complicato per l'industria automobilistica tedesca: dopo Recaro, anche Bbs dichiara bancarotta, mentre ZF annuncia importanti licenziamenti e numerosi costruttori calano in borsa

Matteo Corsini

3 agosto – 10:02 – MILANO

Nel corso del mese di luglio 2024il comparto automobilistico tedesco ha attraversato una fase difficile sul profilo finanziario, fatta di crolli nella borsa e bancarotta profilo d'alto. Abbiamo infatti assistito a importanti cali del prezzo delle azioni di costruttori auto mentre il produttore di batterie Varta procede verso il delisting dalla borsa di Francoforte seguendo la procedura di risanamento StaRug. Pesa anche il costante calo del mercato europeo delle elaborazioniche ha già portato la divisione Automotive di Recaro a dichiarare bancarotta (mentre l'azienda nel complesso prevede una crescita del 25% del fatturato entro fine anno).

bbs in bancarotta

Fallisce anche un altro nome storico dell'aftermarket tedesco, BBSiconico produttore di cerchi adottati anche dalle attuali monoposto di Formula 1. Si tratta della quinta volta che l'azienda di Schiltach presenta istanza d'insolvenza: la prima risale al 2007, mentre la scorsa è stata depositata nel settembre 2023ed ha comportato l'acquisizione da parte di ISHManagementServices GmbH, riconducibile alla Holding Turca Sta tenendo. La situazione era stata inizialmente denunciata dal sindacato dei metallurgici tedeschi, in quanto dal mese di maggio l'azienda non pagava gli stipendi ai 240 dipendenti rimasti (erano circa 500 prima nel 2023). Ora i debiti con i lavoratori sono stati saldati, ma Bbs ha comunque dichiarato bancarotta al tribunale di Rottweil, che ha nominato un curatore fallimentare, vietando nel contempo misure di esecuzione forzata nei confronti del debitore (ad eccezione dei beni immobili) per evitare ulteriori peggioramenti delle finanze aziendali. Incerto il futuro del brand che ha calzato ogni genere di vetture modificare, da corsa e in alcuni casi anche di serie (come la Bmw M635 Csi o la Porsche 918 Spyder Bianco), ma solo limitatamente agli impianti tedeschi: le filiali statunitensi e giapponesi proseguiranno le proprie attività, portando a compimento le numerose commesse (tra le quali i cerchi della prossima generazione di vetture La Nascar). La proprietà turca, tuttavia, intende rassicurare i numerosi estimatori del costruttore: “Non abbandoneremo mai il marchio BBS, per noi è uno dei più grandi marchi tedeschi a livello globale. Abbiamo un piano e siamo determinati ad attuarlo”.

Zf prepara licenziamenti

Aria tesa anche in casa ZF: il colosso tedesco di componentistica noto al pubblico generale soprattutto per le trasmissione prodotto ha infatti in programma di ridimensionare in maniera considerevole la propria forza lavoro in Germania. Entro la fine del 2028su 54.000 dipendenti tedeschi attuali (in tutto il mondo sono oltre 169.000), l'azienda prevede di licenziarne da 11.000 a 14.000, ossia circa un quarto della forza lavoro complessiva. L'obiettivo del management è quello di ottimizzare la produzione rendendola più efficiente e flessibile la rete dei propri stabilimenti, allineandoli alla domanda effettiva di mercato. In questa frangia gioca un importante fattore la transizione al 100% elettricosia nel determinare volumi ed investimenti per le componentistiche destinate a vettura termichesia per evitare una sovrapproduzione di parti per Bev in caso di ritardare nell'adozione o ripensamenti governativi. “Nonostante l'attuale situazione di mercato, una cosa è chiara: il futuro appartiene alla mobilità elettrica – dichiara il Ceo Holger Klein – continueremo a investervi in ​​maniera importante”. Nessun dietrofront, quindi, ma piuttosto una volontà di rendere più agile ZF in modo da poter reagire meglio ai rapidi cambiamenti del mercato, stando alle parole del manager tedesco.





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