Economia Finanza

Il Medio Oriente è una polveriera: missili russi all'Iran




La Russia si è impegnata nel suo sostegno militare all'Iran. Secondo quanto riferito dall'emittente israeliana Canale 14la Federazione ha schierato sistemi avanzati di guerra elettronica nella Repubblica islamica, compresi quelli che possono danneggiare o bloccare dispositivi fino a 5mila chilometri di distanza, e ha inviato in diversi scali del Paese aerei da trasporto carici di munizioni ed equipaggiamenti, compresi i missili balistici Iskanderin vista di una possibile guerra con Tel Aviv.

Non è nota la quantità di questi vettori inviati da Mosca a Teheran, ma potrebbe non essere tale da mettere in difficoltà le forze israeliane e statunitensi considerando sia il fatto che il Cremlino è impegnato nella sua guerra contro l'Ucraina, sia che gli Iskander si sono rivelati tutt'altro che infallibili nei cieli dell'Est Europa. La notizia desta comunque una certa preoccupazione e pare essere, almeno in parte, una concretizzazione di quanto dichiarato da Vladimir Putin riguardo alla sua intenzione di armare Paesi terzi per colpire il blocco occidentale ei suoi alleati in vari scenari nel mondo. Essa, inoltre, consolida la cooperazione militare tra Russia e Iran, già sorretta dalla consegna da parte di Teheran di migliaia di drone Shahed una Mosca.

La Repubblica islamica, dunque, sembra pronta a scatenare contro lo Stato ebraico la sua vendetta per l'uccisione del capo dell'ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh. I servizi di sicurezza di Washington e Tel Aviv hanno dichiarato di aspettarsi l'attacco per lunedì 5 agosto. Il generale americano Michael Kurilla, responsabile delle forze Usa in Medio Oriente, è arrivato nella regione per promuovere la creazione di una coalizione internazionale simile a quella che ha contribuito alla difesa di Israele nell'aprile scorso, in occasione del massiccio assalto con missili e droni lanciato dall'Iran in risposta all'uccisione di generali dei pasdaran. Secondo gli analisti statunitensi, questa volta nella rappresaglia potrebbe essere coinvolta direttamente anche loro Hezbollah.

Da Teheran, intanto, continua ad arrivare dichiarazioni infuocate.

La risposta schiacciante della Repubblica Islamica lascerà un sapore dolce in bocca al popolo e alle forze della forza resistenzacosì come a chi nel mondo cerca la libertà, e farà sì che questo regimein particolare il suo sostenitore, ovvero gli Stati Uniti, si pentano delle proprie azioni”, ha tuonato il capo del parlamento iraniano Mohammad Baqer Qalibaf, secondo il quale l'attacco della Repubblica islamica porterà Tel Aviv e Washington a “cambiare il loro sistema di calcolo in modo da non ripetere l'errore, deleterio per la loro stessa sicurezza e per la pace nella regione”.



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