Economia Finanza

Usa verso nuove sanzioni alla Cina sui chip per l’intelligenza artificiale


Nuove barriere all'avanzata della Cina nell'intelligenza artificiale. L'amministrazione di Joe Biden, e del vicepresidente e candidato alla sua successione alla Casa Bianca Kamala Harris, è pronta a far scattare da fine agosto o settembre ulteriori restrizioni che prendono di mira i più sofisticati chip di memoria al centro della corsa all'artificiale intelligence, nuova frontiera dello scontro geopolitico con Pechino per le potenziali applicazioni sia civili che militari.

La misura allo studio vorrebbe impedire ai colossi hi-tech quali l'americana Micron Technologies e le sudcoreane Samsung Electronics e SK Hynix di fornire a società cinesi semiconduttori di nuova generazione Hbm, una grande ampiezza di banda. La decisione, ancora non finalizzata ma fatta filtrare all'agenzia di stampa Bloomberg, riguarderebbe anzitutto le tre aziende per la loro posizione di leader assoluti nei microprocessori in questione, in particolare battezzati Hbm2 e Hbm3 e Hbm3E. Ulteriori limiti sono all'esame dell'amministrazione Usa sulla vendita a Pechino di macchinari per produrre simili semiconduttori, vero e proprio cuore nascosto di acceleratori IA creati poi da protagonisti delle tecnologie di intelligenza artificiale quali Nvidia e Advanced Micro Devices.

L'iniziativa potrebbe essere la più eclatante di un ampio pacchetto di contenimento della Cina che comprende anche sanzioni in tutto contro 120 società di Pechino e anche nuovi e più generali blocchi sui sistemi per sfornare chip. Almeno in quest'ultimo caso, però, il provvedimento appare disegnato soltanto per le aziende Usa: davanti alla delicatezza e importanza del settore su scala internazionale, sono previste esenzioni per alleati cruciali di Washington, dal Giappone all'Olanda fino alla Corea del Sud.

La partita delle esenzioni non è l'unica incognita che grava sull'intera iniziativa. L'efficacia stessa della manovra più ambiziosa, quella sui chip di memoria d'avanguardia, è in dubbio: Micron ha in realtà già cessato dal 2023 vendite di Hbm alla Cina. Mentre un gigante tech e di tlc cinese del calibro di Huawei Technologies, colpito per anni da Washington, oggi appare più forte che mai complice il supporto finanziario di Pechino: oltre a restare in vetta alle telecomunicazioni globali e negli smartphone, adesso offre chip di IA , Salire.

Non è chiaro oltretutto quale strumento possa essere brandito da Washington sugli Hbm dei marchi sudcoreani: tra le opzioni c'è una regola sui Foreign direct product che potrebbe essere resa più severa per consentire controlli su prodotti esteri che utilizzino anche quantità minime di tech Usa. Samsung e Sk Hynix fanno leva su software nella progettazione dei loro semiconduttori ideati da gruppi statunitensi quali Cadence Design Systems e Applied Materials.



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