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Santa Maria Maggiore, la basilica ‘nata’ da una nevicata d’agosto


La tradizione narra che la Madonna volle indicare con una nevicata d'agosto il posto dove costruire la 'sua casa', la Basilica di Santa Maria Maggiore. Per questo da molti anni, il miracolo viene replicato la sera del 5 agosto, quando romani e turisti da ogni parte del mondo affollano la piazza per vedere la neve cadere in piena estate. In questa foto d'archivio dell'agenzia di stampa Ansa la manifestazione del 2016

La Basilica patriarcale maggiore arcipretale di Santa Maria Maggiore, conosciuta semplicemente con il nome di “Basilica di Santa Maria Maggiore”, è una delle quattro basiliche papali di Roma. Collocata sulla sommità del colle Esquilino, è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pura arricchita da successive aggiunte.

Ill protocanonico onorario della Basilica è di diritto il re di Spagna. Considerata il più antico santuario mariano d'Occidente, fu eretta, sul precedente edificio liberiano che era un tempio pagano, da Papa Sisto III (432-440) dedicandola a Dio e intitolandola alla Vergine, proclamata solennemente dal concilio di Efeso (431) Madre di Dio.

La Porta Santa

Essendo Basilica papale, anche qui c'è la Porta Santa che il Papa apre in occasione di ogni Giubileo.

Hanno una Porta santa le quattro basiliche papali di Roma: San Pietro (opera dello scultore Vico Consorti), San Giovanni in Lateranoo (opera dello scultore Floriano Bodini), San Paolo fuori le Mura (qui l'autore della Porta Santa fu Enrico Manfrini), e appunto Santa Maria Maggiore (opera dello scultore bolognese Luigi Enzo Mattei, unico vivente tra gli artisti autori di queste Porte Sante). Questa Porta Santa fu benedetta da Giovanni Paolo II l'8 dicembre del 2001 e offerta alla basilica dall'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Perché fu costruita e quando si festeggia la dedicazione di questa Basilica?

Il 5 agosto si festeggia la Dedicazione di questa Basilica. Narra una tardiva leggenda che la Madonna, apparendo nella stessa notte del 5 agosto del 352 a papa Liberio ea un patrizio romano, li avrebbe invitati a costruire una chiesa là dove al mattino avrebbero trovato la neve. Il mattino del 6 agosto una prodigiosa nevicata, ricoprendo l'area esatta dell'edificio, avrebbe confermato la visione, inducendo il papa e il ricco patrizio a metterer mano alla costruzione del primo grande santuario mariano, che prese il nome di S. Maria “ad nives”, della neve.

Poco meno di un secolo dopo, Papa Sisto III, per ricordare la celebrazione del concilio di Efeso (431) nel quale era stata proclamata la maternità divina di Maria, ricostruì la chiesa nelle dimensioni attuali. Di quest'opera rimangono le navate con le colonne ei trentasei mosaici che adornano la navata superiore.

All'assetto attuale della basilica contribuirono diversi pontefici, da Sisto III che poté offrire “al popolo di Dio” il monumento “maggiore” al culto della beata Vergine (alla quale rendiamo appunto un culto di iperdulia cioè di venerazione maggiore a quello che attribuiamo agli altri santi), fino ai papi della nostra epoca.

La basilica venne anche denominata S. Maria “ad praesepe”, già prima del secolo VI, quando vi furono portate le tavole di un'antica mangiatoia, che la devozione popolare identificò con quella che accolse il Bambino Gesù nella grotta di Betlemme.

La celebrazione liturgica della Dedicazione della basilica è entrata nel calendario romano soltanto nell'anno 1568.

Quali sono le altre chiese mariane sorte a Roma su templi pagani?

Sono diversi. Bastano pochi nomi, tra i cento titoli dedicati alla Vergine, per avere le dimensioni di questo omaggio alla Madre di Dio: S. Maria Antiqua, ricavata dall'Atrium Minervae nel Foro romano; S. Maria dell'Aracoelisulla cima più alta del Campidoglio; S. Maria dei Martiriil Pantheon; S. Maria degli Angeli, ricavata da Michelangelo dal “tepidarium” delle Terme di Diocleziano; S. Maria sopra Minerva, costruita sopra le fondamenta del tempio di Minerva Calcidica; e, più grande di tutte, come dice lo stesso nome, S. Maria Maggiore, la quarta delle basiliche patriarcali di Roma, detta inizialmente Liberiana, perché identificata con un antico tempio pagano, sulla sommità dell'Esquilino, che papa Liberio (352- 366) adattó a basilica cristiana.

perché una delle campane è detta la “Sperduta”?

Il campanile romanico di S. Maria Maggiore è alto 75 metri, il più alto di Roma. Costruito tra il 1375-1376, è stato, nei secoli, rialzato e completato sotto il cardinale Guglielmo d'Estouteville, arciprete della basilica fra il 1445 e il 1483, a cui si deve anche, per fini statici, la grossa volta a crociera di divisione tra la parte inferiore e il primo piano. Nei primi anni dell'Ottocento fu munito di un orologio.

Una delle campane è detta “La Sperduta” e suona appena dopo le 21. In merito ad una leggenda che risale al XVI secolo: quella della pastorella (pare cieca) che si era persa nei prati intorno all'Esquilino, pascolando il suo gregge; era ormai sera e la pastorella non tornava, furono fatti suonare le campane della Basilica di Santa Maria Maggiore perché i rintocchi la guidassero a casa. Sembra poi che effettivamente lei non tornò mai più ma le campane continuavano a chiamarla. Da qui il rito serale detto appunto della “Sperduta”.

Altra storia simile, ambientata nello stesso periodo, narra che, invece di una pastorella, si fosse sperduta una pellegrina (o un distinto viaggiatore, secondo altre fonti) che, venendo a Roma a piedi, avesse appunto perso la strada e pertanto si fosse raccomandata alla Vergine per essere aiutata. Subito udì i rintocchi della campana, seguendo i quali raggiunse la Basilica di Santa Maria Maggiore e quindi la salvezza. In ricordo del fatto la pellegrina lasciò una rendita affinché alle 2 di notte (trasformate alle 9 di sera nei tempi recenti) venisse perpetuamente suonata la campane.





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