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Troppo caldo nelle celle: nel penitenziaro di Udine una campagna per alleviare il problema



Fatto il decreto, ecco la polemica: mentre a Roma si discute sulla bontà o meno del cosiddetto “decreto carceri” convertito in legge mercoledì 7 agosto con il voto favorevole del Senatosul territorio non c'è molto tempo per le parole. I problemi degli istituti penitenziari sono sotto gli occhi di tutti e necessitano risposte urgenti. Al sovraffollamento ormai cronico, infatti, d'estate si aggiungono le condizioni a dir poco critiche di alcuni casi circondariali in cui il caldo afoso rischia di esacerbare situazioni già di per sé molto difficili.

Situazioni che chi svolge attività di volontariato conosce bene, come sottolinea Roberta Cascopresidente dell'Associazione Icaro Volontariato Giustizia Odv (www.icaro.fvg.it) di Udine: «Durante un incontro dei rappresentanti della Società della Ragione con la direttrice sono emersi i tanti problemi legati alle condizioni di vita quotidiana dei detenuti, in particolare quelli legati alla condizione estiva particolarmente pesante per la riduzione delle attività e per la condizione climatica. Il caldo è insopportabile specialmente in celle in cui la capienza viene raddoppiata. Dove dovrebbe stare una persona sono in due, e si arriva a sei o otto persone ammassate con letti a castello e un solo servizio igienico. Non c'è aria condizionata e grazie al cappellano il mese scorso sono stati forniti i ventilatori, uno per cella».

Nell'istituto udinese di via Spalato sono attualmente presenti 175 detenuti, a fronte di una capacità di 86 posti (90/95 con l'utilizzo di alcune sezioni non utilizzate). «40 sono in attesa di primo giudizio, il 30% è condannato per detenzione o piccolo spaccio di sostanze stupefacenti e quasi la metà sono stranieri. È davvero lo specchio della protezione sociale», sottolinea il presidente di questa associazione che nei giorni scorsi ha lanciato una nuova e importante iniziativa per rendere più umana la vita di chi si trova in carcere. «Durante quell'incontro è emersa l'assenza di frigoriferi in cella, se non in alcune nelle quali i detenuti se lo sono acquistati. L'amministrazione penitenziaria fornisce i televisori, per sedare o per far passare il tempo, ma non un elettrodomestico per garantire di conservare gli alimenti o bevande fresche». Che fare dunque? Gettare il cuore oltre l'ostacolo e lanciare la sfida “Un frigo per ogni cella”: l'associazione Icaro, assieme all'Ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Udine e l'Associazione La Società della Ragione, promuove infatti una raccolta fondi con obiettivo l'acquisto di 35 frigoriferi al costo di € 150 l'uno per un totale di € 5.250.

«Abbiamo lanciato questo appello avendo fiducia nella risposta positiva di una rete che in questi anni si è consolidata», sottolinea Casco, «siamo sorpresi della risposta immediata e numerosa. Possiamo già garantire la consegna di 20 frigoriferi. Ovviamente ci auguriamo di poter completare il bisogno». Fondata nel 1994 grazie a Maurizio Battistutta insieme ad altri sei volontari, oggi l'Associazione Icaro può contare su circa 30 volontari che portano avanti una vasta serie di progetti tesi a favorire l'applicazione di ciò che prevede l'ordinamento penitenziario, soprattutto per quanto riguarda il reinserimento nella società delle persone detenute nell'intento di ridurrene il rischio di recidiva. Dai colloqui al servizio distribuzione libri, passando per i gruppi di lettura, i laboratori di scrittura creativa e molto altro, l'associazione è da 30 anni in prima linea per «non far sentire soli e abbandonati i protetti che vivono una condizione senza speranza. Molte proteste stanno avvenendo in assenza di risposte da parte del Governo», conclude la Presidente, «noi siamo impegnati nello sforzo di dialogo e di attenzione. Nelle celle è appeso un calendario che per il secondo anno abbiamo predisposto con una scelta di dodici articoli della Costituzione, poesie e disegni di custodia premiati nelle edizioni del Premio letterario Maurizio Battistutta (premio di prosa, poesia e grafica, aperto a tutti i ristretti delle carceri italiane e nato nel 2018, Ndr). Crediamo nell'arte e nella bellezza».

Per contribuire all'iniziativa “Un frigo per ogni cella” si possono effettuare donazioni tramite Paypal https://www.paypal.com/donate/?campaign_id=D95FZELYA7PHS oc con un bonifico su c/c bancario intestato a “La Società della Ragione” presso Intesa San Paolo, IBAN IT40F0306909606100000106293 causale “Un frigo per ogni cella”.





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