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Santa Rita ‘arbitra’ di umanità


«Santa Rita è stata simbolicamente un'arbitra di umanità, affrontando le varie espressioni di violenza del suo tempo da testimone di pace, con la forza del dialogo e della riconciliazione. Oggi, come allora, gli scenari politici, sociali ma anche sportivi testimoniano quanto ci sia bisogno di figura a tutela dell'umanità. Perciò, alla serata musicale da tempo dedicata alla memoria di Giacomo Persiani, la cui breve vita ha lasciato un segno di umanità indelebile a Cascia, affianchiamo quest'anno un premio speciale per l'Associazione Italiana Arbitri, che abbiamo deciso di consegnare alle tre donne che per prime e insieme hanno diretto una partita di Serie A (foto di copertina, ndr)perché hanno costruito questo traguardo puntando su umanità, integrità e coraggio. L'augurio è che il ruolo di mediatrice di Rita possa ispirare e guidare in campo ogni figura arbitrale, così come tifosi o tecnici e giocatori, perché le partite non siano più teatro di insulti, aggressioni e minacce, e affinché l'umanità, che ci caratterizza e unisce, sia l'unica a vincere sempre».

Con queste parole Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Casciaha aperto l'evento Notte sotto le stellegiovedì 8 agosto, sul Sagrato della Basilica. All'evento storico, dedicato al ricordo di Giacomo Persiani, giovane musicista e organista del Santuario che morì a causa di una malattia nel 1997, si aggiunge, per volontà delle monache e del Comune di Cascia, l'ideazione del Premio Santa Rita arbitrato di umanità”, segno di incoraggiamento e vicinanza all'Associazione Italiana Arbitri.

«È veramente straordinario poter parlare di sport» ha sottolineato il Sindaco di Cascia Mario De Carolis «in occasione della serata Notte sotto le stelle in onore di Giacomo Persiani, grande musicista e mio grande amico, fin dai tempi delle scuole superiori, e insieme al maestro Mhanna. Il messaggio che si vuole veicolare con questa iniziativa è la virtù di Santa Rita, cioè che dopo la passione e il coinvolgimento, a volte anche sopra le righe, delle tifoserie delle due squadre contrapposte, c'è sempre un momento di riconciliazione e di chiusura di queste passioni, rappresentato dalla fine della partita che l'arbitro sancisce con il triplice fischio finale. La durata di una partita di calcio è in fondo un esempio della vita e delle passioni umane, a volte anche cruente e non facili da gestire dalle parti coinvolte, e cioè giocatori, pubblico e arbitro, ma è davvero necessario ricordare (e Santa Rita ci in questo in maniera determinante) che senza riconciliazione si perde troppo facilmente il senso e il gusto del gioco stesso, perché nessuna partita di calcio può giocare senza l'altro e, in fondo, nell'altro riusciamo a ritrovare noi stessi e la nostra identità. Per questi motivi, anche per questi motivi, ogni forma di rispetto va sempre mantenuta verso gli arbitri, gli avversari ei tifosi dell'altra squadra, perché è in questo modo che potremo giocare le partite migliori della nostra vita».

All'evento era presente il Presidente dell'AIA Carlo Pacifici: «È con grande piacere che come Associazione Italiana Arbitri partecipiamo al concerto 'Notte sotto le stelle' presso il Sagrato della Basilica di Santa Rita da Cascia. In Umbria, anche se è solo il secondo anno che organizziamo i raduni pre Campionato delle varie Commissioni nazionali, ci sentiamo a casa, grazie all'accoglienza ricevuta dalla comunità locale e dal Monastero stesso. Il conferimento a Maria Sole, Francesca e Tiziana del Premio 'Santa Rita arbitra di umanità' è stato poi una sorpresa speciale. Le nostre ragazze, protagoniste pochi mesi fa della prima terna interamente femminile nella storia della Serie A, rappresentano infatti un movimento fatto di oltre 2300 associati che lavorano ad ogni livello ed in ogni ruolo. Ringraziando quindi per l'invito il Sindaco di Cascia Mario De Carolis e la Madre Priora Suor Maria Rosa Bernardinis, auguriamo a tutti una piacevole serata”.

Ad accompagnare il Presidente, una delegazione in rappresentanza della Commissione Arbitri Nazionale di serie A e B, guidata dal designatore e responsabile Gianluca Rocchi.

Un momento della serata a Cascia, giovedì 8 agosto

IL PREMIO NASCE DA UN EX VOTO A SANTA RITA

L'obiettivo dello speciale Premio è quello di valorizzare e tutelare l'umanità, che accompagna la professionalità delle figure arbitrali ed è spesso messa a rischio, in campo e fuori. Nel dettaglio il premio sarà assegnata alla prima Terna Arbitrale Femminile di Serie A: l'arbitro Maria Sole Ferrieri Caputi e le assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti. Un primato unico e di grande significato il loro, per l'universo sportivo come per quello femminile, che le claustrali e l'amministrazione vogliono omaggiare. Fisicamente, il Premio si presenta come un trofeo, personalizzato e dalla creazione unica che esalta due simboli della santità di Santa Rita: la rosasimbolo ritiano per eccellenza, che spicca nella parte superiore e ricorda come sia possibile fiorire nonostante le spine della vita; l'anello nuzialeincastonato nella base in legno, costituito da due mani che si stringono, proprio come si fa nel campo da gioco, raffigurazione di rispetto, unione e pace.

Il riconoscimento, alla prima edizione, ha origini nel forte legame già esistente tra il mondo arbitrale e Santa Rita, rappresenta da Massimiliano Grilliassistente arbitrale per 12 anni in serie A di cui 7 Internazionale, in questa stagione componente CRA Umbria Osservatori Arbitrali e coordinatore per l'Umbria Project Woman. Un legame, che ha abbracciato anche la comunità delle agostiniane, sancito dalla donazione di un ex voto a Santa Rita nel 2011, esposto nelle teche che circondano la Cappella nella Basilica che custodisce il corpo della santa. Si tratta della sua divisa del centenario dell'AIA che Grilli ha portato personalmente a Cascia come segno della grande devozione che nutre da bambino. Fin dagli inizi sui campi di calcio, Rita lo ha sempre accompagnato: Massimiliano ha custodito un'immagine della Santa sul cuore all'interno del suo taccuino e da lei ha ricevuto forza, dolcezza e serenità. È stato il primo arbitro a testimoniare a Santa Rita quella profonda e vera umanità, che con il Premio il Comune e le monache vogliono valorizzare.





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