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Tamberi non fa il miracolo: fuori a 2.27. E le sue lacrime commuovono l’Italia


L'azzurro, dopo aver vomitato sangue e sofferto per un'altra colica renale nella notte, ha già compiuto un'impresa presentandosi in pedana per la finale dell'alto

Il miracolo non c'è stato, ma siamo onesti, lui il miracolo lo aveva già compiuto presentandosi in pedana per la finale dell'alto. Nessuno ci credeva, tifosi e addetti ai lavori. Gimbo Tamberi ci è riuscito. E lo ha fatto nonostante la sofferenza patita per la colica notturna, nonostante avesse vomitato sangue poche ore prima e fosse stato ricoverato per accertamenti in ospedale. Vieni un guerriero. Come il fenomeno che è.

fuori un 2.27

Ma Gimbo non era in pedana per fare passerella. Tamberi, in queste condizioni, ha puro saltato, o meglio, ci ha provato per onorare queste Olimpiadi, il suo titolo di campione in carica conquistato a Tokyo e la sua carriera di campione di tutto. Onore a lui! Dal punto di vista agonistico, l'azzurro non riusciva a staccare, il suo salto mancava di tutto: velocità, esplosività, forza, elasticità. Il suo salto mancava di Gimbo Tamberi, punto. E allora ecco che ha passato la misura d'ingresso, 2.17, per entrare in gara a 2.22 che è riuscito a superare con tanta, troppa fatica al terzo tentativo. Il sipario olimpico cala però a 2.27, tre errori e il sogno di Gimbo Tamberi finisce qui. Tra le lacrime. Lo consola Sottile, l'altro azzurro in gara, poi l'amico Barshim e infine tutto il suo team, tra cui il tecnico Ciotti. Ed è un pianto che commuove tutta l'Italia. Provaci ancora Gimbo!



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