Istruzione

Sabino Cassese: “Pochi laureati in Italia. Servono più corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti erogati dagli Istituti tecnici superiori” – Orizzonte Scuola Notizie


L'ex giudice della Corte Costituzionale Sabino Cassese dalle pagine de Il Foglio riflette sui problemi dell'istruzione in Italia, sul fatto che ci sono pochi laureati e dunque spesso non si proseguono gli studi.

È necessario essere istruiti per avere maggiori probabilità di vivere meglio“, scrive il giurista: “la longevità, la struttura familiare, la partecipazione politica, la ricchezza, dipende oggi dal livello di istruzione, che ha preso il posto di quello che una volta era il censo, la ricchezza derivante da patrimoni ed eredità”.

Tuttavia, Cassese sottolinea che “il livello di istruzione dei cittadini è importante anche da un altro punto di vista, perché servire ad avere una società più attiva e sveglia, più consapevole, più partecipe alle vicende collettive, e di conseguenza anche una classe dirigente meglio selezionata e quindi, complessivamente, un paese meglio funzionante“.

L'ultima indagine dell'Istituto nazionale di statistica – dice Cassese – Istat su “Istruzione e ritorni occupazionali” ha accertato che “tra i 25-64enni, il tasso di occupazione dei laureati è 11 punti percentuali più alto di quello dei diplomati (84,3 per cento e 73,3 per cento, rispettivamente); il gap sale a 15,7 punti tra gli under 35 che hanno conseguito il titolo da uno a tre anni prima (75,4 e 59,7 per cento)” e giunge alla conclusione che vi è un “evidente 'premio' occupazionale dell 'istruzione, in termini di aumento della quota di occupati al crescere del titolo di studio conseguito”.

Quello che però emerge dal rapporto Istat è che “nonostante [che] in Italia, nel 2023, la quota di giovani adulti in possesso di un titolo di studio terziario sia leggermente cresciuta, attestandosi al 30,6 per cento, resta lontana dall'obiettivo europeo (45 per cento), è decisamente inferiore alla media europea ( 43,1 per cento nell'Ue27) ed è molto al di sotto dei valori, comunque in crescita, degli altri grandi paesi (51,9 per cento Francia, 52 per cento Spagna e 38,4 per cento Germania)”.

Cassese riporta che tale risultato è dato, in base al rapporto, “alla limitata disponibilità, in Italia, di corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti, erogati dagli Istituti tecnici superiori, che in altri paesi europei forniscono una quota importante dei titoli terziari conseguiti“.



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