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Ferragosto non esiste, esiste la festa dell’Assunta



Ferragosto, si dice. Metà estate, si dice.

Cominciamo da qui: c'è sempre un velo di malinconia nelle grigliate e feste del caldo torrido, perché non è vero, la mezza estate se n'è andata da un pezzo e settembre è alle porte, ovvero un nuovo inizio, o il malinconico ritorno alla routine. Dipende sempre da come si guarda la realtà, è questione di prospettive.

Ci sono i fortunati che partono quando tutti tornano dalle vacanze, ma resta un sentimento pre-autunnale anche se parti: il sole cala presto, le foglie cadono, sui banchi dei mercati ai cocomeri subentra l'uva. È innegabile, l'estate sta finendo e un anno se ne va, come si cantava un tempo. Invece, toccherebbe ricordare il pavesiano: «Vivere è cominciare, sempre»che il grande scrittore ha tradito, ponendo fine alla sua vita. Toccherebbe guardare a ogni inizio come una possibilità, un'occasione, non di buoni propositi, ma di rinnovata curiosità, passione, energia, per gustare le cose.

Siamo così immeritevoli a essere, per nascita, qui e ora nel posto migliore del mondo. In Iran, Venezuela, a Gaza o Kherson, per citare solo alcuni paesi che abbiamo imparato a conoscere, non ci si occupa delle vacanze né del ritorno sui banchi o tavoli di lavoro. Ma soprattutto, Ferragosto non esiste. È come Pasquetta o Halloween o Capodanno. Sono convenzioni per far festa in compagnia. Ma sono feste fasulle, inventate in nome di un laicismo che, come ricordava Chesterton, per cancellare Dio ha finito con inventarsi tanti altri dei.

C'erano all'origine il lunedì dell'Angelo, il giorno dei Santi, San Silvestro… Non è per ottuso e provocatorio ritorno al passato, ma l'origine è memoria, e la memoria è per guardare il presente e il futuro con un punto di vista, sapere chi sei. Ferragosto quindi non esiste, ma esiste la festività dell'Assunta, ovvero la memoria, anche in vacanza, della donna da cui è cominciata la storia della salvezza.

Maria, madre di Gesù, che credeva nel Messia tanto che quando le ha parlato ha detto sì, eccomi, e con quel fiato ha cambiato tutto, perché con il Nazareno, piaccia o no, tutti devono farci i conti, da quel giorno. Ora, Maria segna con la sua presenza le stagioni, perché a settembre è la sua nascita, a dicembre il suo concepimento, il 1° gennaio l'affidamento a lei della Chiesa, a marzo l'Annunciazione, maggio e ottobre le sono dedicati… E proprio in mezzo all'estate, mentre si preparano le braci, capita di dover ragionare su questa scandalosa affermazione, dogma si chiama per chi crede.

Una donna muore e non muore per sempre, ma viene portata in cielo con il suo corpo ed è quel che vorremmo per tutti noi, per i nostri cari: non la corruzione, ma il paradiso che si apre con certezza e così vivere finalmente sereni, in pace. Solo Maria, per ora. Incredibile per la ragione. Già credere in un aldilà conforta e consola ma è difficilissimo. Ma salire in cielo così, prima di un funerale, mentre a tutti noi toccano pena e lutto…

Ecco, mentre dovremmo solo divertirci, un brutto pensiero. Dipende dalla prospettiva: Maria, per ora. E poi noi. E allora guardare a lei allarga il cuore e sostiene la vita.





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