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Pensioni, la Lega propone Quota 41 “light”: calcolo solo contributivo. Sindacati sul piede di guerra – Orizzonte Scuola Notizie


La riforma delle pensioni, cavallo di battaglia della Lega e tema caldo dell'agenda politica, si arricchisce di una nuova proposta. L'obiettivo del partito di Matteo Salvini rimane l'abolizione della Legge Fornero, considerata un ostacolo all'uscita anticipata dal mondo del lavoro.

L'ultima idea, frutto del lavoro del vicepremier Salvini e del sottosegretario al Lavoro Durigon, punta a introdurre una Quota 41 “light”.

La peculiarità di questa versione “light” risiede nel sistema di calcolo dell'assegno pensionistico, che avverrebbe esclusivamente con il metodo contributivo. Attualmente, il calcolo della pensione varia in base all'anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995. La proposta della Lega, quindi, eliminerebbe il sistema misto (retributivo-contributivo) a favore di un calcolo basato unicamente sui contributi versati durante la vita lavorativa.

Tale soluzione, secondo la Lega, presenterebbe diversi vantaggi, a partire dalla riduzione dei costi della riforma, aspetto su cui la premier Meloni e il ministro Giorgetti si sono espressi con decisione, bocciando la precedente versione di Quota 41.

L'introduzione di una Quota 41 “light” permetterebbe di contenere l'impatto economico, aprendo la strada verso un possibile inserimento nella Legge di Bilancio 2025. A settembre, inoltre, è previsto un tavolo di confronto con i sindacati, da tempo in pressante sul governo per discutere di pensioni.

Proprio dai sindacati, tuttavia, potrebbero arrivare i maggiori ostacoli alla proposta leghista. La Cgil, in particolare, ha sempre criticato l'idea di una riforma pensionistica basata esclusivamente sul metodo contributivo, sottolineando come una Quota 41 con queste caratteristiche comporterebbe una decurtazione degli assegni tra il 15% e il 30%.



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