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Estate al lago? Attenzione, non è come il mare! Le raccomandazioni degli esperti


Attenzione a tuffi e correnti. E bagno solo con un allenamento adeguato

Giacomo Martiradonna

17 agosto – 10:26 – MILANO

In questa torrida estate io laghi italiani sono tra le mete più ambite per chi cerca un po' di refrigerio e relax. tuttavia, fare il bagno in un lago nasconde insidie che possono sorprendere anche i nuotatori più esperti, soprattutto se si è abituati al mare. E sebbene entrambe le esperienze possano sembrare simili, le acque dolci dei laghi presentano pericoli specifici che non andrebbero mai sottovalutati.

perché il lago è pericoloso

Nonostante un aspetto placido e invitante, le acque dolci nascondono pericoli troppo spesso sottovalutati. La principale differenza rispetto al mare è la minore galleggiabilità dovuto alla bassa salinità, che rende più difficile mantenersi a galla. Ciò espone i nuotatori, più o meno esperti, a una maggiore rischio di affaticamento. Inoltre, le acque dei laghi tendono ad essere più freddocon una differenza significativa di temperatura tra la superficie e il fondo. Un fenomeno che può provocare crampi muscolari e spasmi, e aumentarli rischio di ipotermiaanche durante una calda giornata estiva. A queste difficoltà si aggiunge la presenza di correnti e Moti ondosi spesso occulti e uno visibilità che si riduce rapidamente a pochi metri dalla riva, senza contare e la presenza di alghe lo rocce sommerse che rendono l'ambiente imprevedibile.

nuotare nel lago

Per vivere al meglio il lago senza rischi, è fondamentale prestare attenzione ad alcuni accorgimenti. Innanzitutto, è importante essere ben consapevoli delle proprie capacità natatorie e non sopravvalutarle: le persone con scarsa esperienza non dovrebbero mai allontanarsi dalla riva o immergersi in acque profonde, magari raggiunte con un pedalò. È imperativo non perdere mai di vista i bambinipoiché talvolta una breve distrazione può avere conseguenze gravi. È altrettanto importante evitare di fare il bagno dopo aver consumato alcolici: basta un bicchiere di troppo per alterare i riflessi e la capacità di giudizio, e aumentare il rischio di incidenti.

Per contrastarlo freddo e migliorare il galleggiamento, si può valutare l'acquisto di una tutina in neoprenespecialmente in acque fredde o quando si prevede di nuotare a lungo. Niente tuffi improvvisati dopo una lunga esposizione al sole o se si è accaldati, per evitare crampi muscolari e shock termici. E meglio sarebbe evitare i tuffi tout court in acque torbide o non familiari, dove potrebbero nascondersi ostacoli sommersi e vegetazione che rischiano di intrappolare il nuotatore. Via libera infine a giochi d'acqua e gonfiabili, ma solo vicino alla riva e in acque poco profonde: basta una raffica di vento improvvisa per ritrovarsi lontani in pochi istanti.





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