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Nasce un comitato per la beatificazione della Regina Elena



Un Comitato per promuovere la causa di beatificazione della regina Elena. La fase diocesana era stata aperta a Montpellier, città dove morì, a 79 anni, nel 1952, la seconda regina d'Italia, dall'allora arcivescovo Jean-Pierre Ricard (oggi cardinale, già vice presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa) nel 2001, ma poi era entrata in una fase di stallo. Il comitato punta a sbloccare la situazione, trasferendo l'inchiesta a Roma, la diocesi dove Elena visse per circa mezzo secolo dopo le nozze con il futuro re Vittorio Emanuele III nel 1896. Il Comitato Jelena Petrovic Njegos (il nome originale della regina, nata principessa del Montenegro) nasce all'interno dell'Association International Reine Hélène (AIRH).

A Sant'Anna di Valdieri, si tiene oggi la XXXV Festa di Sant'Elena, iniziativa promossa dall'Associazione Internazionale Regina Elena. La località della Valle Gesso, in provincia di Cuneo, era il luogo dove la Regina ogni anno amava celebrare il suo onomastico e l'anniversario del fidanzamento. La biografia di Elena di Savoia, nata Petrovic Njegos, in Montenegro, è ricca di episodi che hanno come scenario la frazione e ne confermano l'affetto per la comunità locale. Una copertina della Domenica del Corrierenel 1907 la ritraeva nell'atto di donare giocattoli ai bimbi del posto, perché voleva che la sua festa fosse la festa di tutti. In ragione di questo legame, l'Associazione che ne coltiva la memoria e ne prosegue l'impegno umanitario nel mondo, il 24 agosto 1996, inaugurò nella “pineta”, fiancheggiata dalla provinciale per le Terme, il monumento in onore della seconda regina d 'Italia. La festa è iniziata in questa area, con la celebrazione della Santa Messa da parte di mondignor Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e prosegue con il conferimento del Premio 'Valdieri 2024' , la presentazione del volume La regina Elena. Una vita all'insegna dell'amore di Luciano Regolo sulla Regina Elena e l'omaggio di una cartolina dedicata alla Principessa Mafalda dall'Associazione Nazionale Combattenti e Riduci.«Spinti da questo passato ancora vivo, nello stesso giorno di festa, nello stesso luogo abbiamo deciso di annunciare che si è costituito , in seno all'Association Internationale Reine Hélène, il Comitato “Jelena Petrovic Njegos, regina d'Italia” (1873-1952) per promuovere la causa di beatificazione e canonizzazione della seconda regina d'Italia», spiega il presidente dell'associazione Ilario Bortolan, che da decenni prosegue l'impegno umanitario della regina e ne coltiva la memoria. «Nell'ottica di fede è sempre gioia e festa quando si riconoscono nella vita e nell'opera di chi ci ha preceduto quelle virtù che rendono capaci di vivere nella quotidianità il Vangelo. Questi eccezionali testimoni di amore cristiano diventano sprone e modello per le generazioni future, faro dei valori più alti anche nel buio degli scorci epocali più critici, come quello che stiamo vivendo».

Il gode Comitato di uno regolamento, sottoscritto dal presidente, Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana e Maria con teautore di due libri sulla regina Elena dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Cuneo-Fossano, monsignor Piero Del Bosco che ne disciplina l'operato e l'amministrazione interna, nonché i rapporti con l'AIRH, con cui agirà in pieno raccordo . Si distingue, in un comitato d'onore e uno esecutivo, di cui si sta completando l'elenco. Il Comitato sta lavorando già all'apertura di un sito per fornire informazioni sulle proprie iniziative, raccogliere testimonianze, proporre articoli e documenti sulla vita e le opere di carità della Regina. Lo stesso sito diffonderà la preghiera per la Regina Elena composta in Francia.

Il Comitato procederà, da un lato, a intensificare l'impegno per il ricordo della figura della Regina Elena onde ravvivarne la devozione e la fama di santità, dall'altro a muovere i primi passi per la ripresa dell'iter, a cominciare dalla nomina di un postulatore che ottiene il Nulla Osta per l'apertura della causa diocesana a Roma. Al fine di raccogliere nuovo materiale utile per la causa potenzierà, in particolare, le iniziative nei luoghi principali della vita di Elena del Montenegro di Savoia: Cettigne, Firenze, Napoli, Torino, Roma, Sant'Anna di Valdieri, Racconigi, Pollenzo, San Rossore, Ravello, Alessandria d'Egitto, Montpellier, la città dove si spense e dove rimasero le sue spoglie sino al 2017 quando furono traslate al santuario mariano di Vicoforte (Cuneo).

A seguire l'intervento del presidente del Comitato, Luciano Regolo a Sant'Anna di Valdieri:

«Sposa e madre premurosa, instancabile nell'impegno umanitario, di fronte a tragedie nazionali come quelle dei terremoti di Calabria (1907), Reggio e Messina (1908) ,di cui ha lasciato commoventi testimonianze anche san Luigi Orione, e Avezzano (1915) o le due guerre mondiali che la videro mobilitarsi per i caduti, i feriti e le loro famiglie. Nel 1939, ispirandosi al precedente dinastico della Pace delle Dame (1529), che vide protagoniste Maria Luisa di Savoia e Margherita d'Asburgo, compose un appello da rivolgersi alle regine dei Paesi neutrali, per scongiurarne l'ingresso nel secondo conflitto mondiale, con parole che risuonano di grande attualità nello scenario internazionale odierno. Mussolini ne inibì poi l'attuazione, come documentano le carte dell'archivio di Dino Olivieri, suo segretario personale.
Ma al di là degli eventi straordinari, il soccorso agli ultimi o agli “scartati”, secondo l'espressione cara appPapa Francesco, fu per la regina Elena una priorità di tutti i di tutti i giorni, tanto da meritare la Rosa d'oro della Cristianità conferitale da Pio XI e l'appellativo di “Regina della Carità” con cui le rese omaggio il cardinale Ugo Poletti nell'omelia del Pontificale in sua memoria nel 1993.

Jelena Petrovic Njegos che mantiene lo stesso spirito e amore cristiano, lasciando il credo ortodosso per quello cattolico prima delle nozze con Vittorio Emanuele, futuro terzo sovrano d'Italia, è anche una figura che incoraggia l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, aspetto che trova pienanza nel Comitato, in cui sono stati inseriti anche personalità della sua confessione originaria e che si apre alla cooperazione e al dialogo con altri credi, nella logica della fraternità che impronta il magistero di Papa Francesco.

La regina fu anche una grande sostenitrice della ricerca medica e dell'approccio umano degli operatori sanitari verso i pazienti, per questo, dopo aver perso molti cari per il cancro, diede impulso alla nascita dell'Istituto romano che ne porta il nome, tra i primi centri di eccellenza italiani in campo oncologico e diede vita alla prima scuola specialistica per infermiere, oltre ad adoperarsi per la cura dell'encefalite letargica mettendo al servizio anche la propria esperienza sulle proprietà terapeutiche della veratropa (belladonna). Per questo ricevette nel 1941 la laurea honoris causa in medicina e nel 2002 fu emesso un francobollo che ne ricorda l'impegno nella lotta contro i tumori, la malattia di cui lei stessa morì. Ma l'esempio di Jelena è fulgido soprattutto nell'intimità, in ciò che meno si conosce di lei, come quando poco prima della sua morte volle visitare la grotta di Lourdes, e chiese al suo seguito di non pregare la Madonna per la sua guarigione ma per tutte le anime sofferenti e in modo particolare per le madri che avevano perso dei figli durante la guerra, dolore atroce che lei aveva vissuto in prima persona perdendo Mafalda, la secondogenita, esattamente 80 anni fa, nel campo di concentramento di Buchenwald. O come quando dissuase la domestica a rivelare la sua identità mentre attendeva di essere visitata in un ospedale francese poiché non voleva “sorpassare” chi aspettava prima di lei. Ma soprattutto Jelena ci sprona a non perdere mai la speranza che nasce dalla fiducia in Dio, quella speranza al centro dell'anno giubilare indetto da Papa Francesco per il 2025. Il suo motto era Car même(espressione francese intraducibile che lei usava per dire “ tuttavia” o “nonostante tutto”) lo volle scrivere anche sulla sua ultima barca. Nonostante tutto… possiamo sempre regalare un sorriso, cambiando i giorni di chi ci sta accanto, sperare e accendere speranze, specie in chi soffre, fino all'ultimo giorno in cui restiamo in questa terra.
Questo sarà anche il motto del Comitato, apolitico ed apartitico, che si pone un compito non semplice, ma animato da ogni entusiasmo ed energia possibili, puntando sulla competenza e sull'onestà degli intenti e non sul mero prestigio, certo della buona causa e del disegno divino che si coglie dietro l'esistenza della Regina Elena.
Spero, e in qualche modo ne sono certo, che adirerete anche voi, col vostro animo di sempre, a questa “missione”. Vi annuncio, intanto, che il prossimo impegno del Comitato sarà a Genova il 27 settembredove verranno commemorate la beata Maria Cristina di Savoia, regina delle due Sicilie, vissuta a lungo in quella città, e la stessa regina Elena, che tanto si adoperò perché ne fossero riconosciute le virtù eroiche nel 1937. A tutte voi famiglie di Sant'Anna di Valdieri, così care a Jelena, il più affettuoso saluto, dal Comitato e da tutta l'Associazione Internazionale Regina Elena, che, con orgoglio, dalla sua fondazione rimane indipendente».

A Valdieri verrà poi inaugurata nella sala consiliare del Municipio la mostra annuale dell'Associazione Internazionale Regina Elena Odv, quest'anno dedicato a SAR la Principessa Mafalda di Savoia, della quale ricorre l'80° anniversario della morte nel campo di sterminio di Buchenwald ( 28 agosto 1944). Il Centro Studi 'Principessa Mafalda' e il Coordinamento Sabaudo hanno concesso il patrocinio all'evento aperto al pubblico dal 10 al 31 agosto. Si terranno gli interventi delle autorità, la presentazione dell'esposizione da parte del curatore, il vice presidente e delegato per il Piemonte, il cavalier Pierangelo Calvo e la commemorazione della 'Principessa Martire' da parte del vice segretario Amministrativo e segretario del 'Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi', dottor Andrea Carnino. L'evento, che per consuetudine si svolge la prima domenica dopo la solennità dell'Assunta è organizzato in collaborazione con la Parrocchia e la Pro Loco di Sant'Anna di Valdieri, il Comune di Valdieri e l'Ente di Gestione Aree Protette Alpi Marittime





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