Istruzione

Caro ministro, sono una docente precaria, plurispecializzata sul sostegno. Ecco la mia storia. Lettera – Orizzonte Scuola Notizie


Inviato da Jessica Cosmi – Egregio Signor Ministro, scrivo questa lettera sperando possa essere per Lei di più immediata comprensione rispetto ai complicati tavoli tecnici che La attendono.

Sono una docente precaria, plurispecializzata sul sostegno, abilitata sulle materie A012 e A022.

Ho partecipato al concorso 2023 (PNRR) per la classe A022, riportando la valutazione finale di 201,5. Purtroppo non è bastato per ottenere il ruolo: dieci persone con un punteggio più basso del mio -anche di 40 punti- sono entrate con le varie riserve, tra cui quella per aver prestato il Servizio Civile Universale.

L'incredibile beffa è che anch'io ho partecipato a un progetto di Servizio Civile (che all'epoca aveva l'unica differenza di chiamarsi “Nazionale”), ma tale titolo, a parere degli Ufficio Scolastici, non costituisce riserva in quanto ottenuto ante 2017.

Noi docenti non conosciamo i macchinosi retroscena delle assunzioni, ma provo a immaginare: autorizzazione da parte del MEF, trattativa con l'Unione Europea, organizzazione prove concorsuali, accantonamenti, ricorsi.

Provi ora Lei, per un attimo, ad immaginare la nostra vita lavorativa: il primo settembre, dopo un mese di agosto passato in agonia tra varie pubblicazioni quali graduatorie GPS, assegnazioni provvisorie e movimenti vari, corriamo a prendere servizio sperando di avere una cattedra piena .

Conosciamo nuovi studenti (sul sostegno tale conoscenza può risultare anche più profonda e complessa), prepariamo materiali, lezioni, semplificazioni, programmiamo verifiche, partecipiamo a visite guidate, laboratori e viaggi d'istruzione. Poi arriva giugno (per i fortunati che hanno avuto un incarico sino al termine delle attività scolastiche), dobbiamo fare immediatamente domanda di disoccupazione per poi attendere il primo bonifico dell'INPS, che purtroppo non comprende la prima settimana di inattività.

Ad agosto tutto ricomincia: a complicare le cose, la difficoltà di ottenere una supplenza aumenta grazie alle migliaia di professionisti (commercialisti, avvocati, architetti ecc…) che colgono l'occasione di prendere un incarico, spesso sul sostegno, per poi concentrarsi sull' attività di libero professionista (ho avuto colleghi rimasti fuori dall'aula ore intere per risolvere telefonicamente problematiche di tale tipologia, altri che hanno preso centinaia di permessi per partecipare alle udienze e potrei andare avanti all'infinito). Inutile ribadire a Lei quanto questo possa danneggiare uno studente qualunque, figuriamoci uno con disabilità. Non intendo annoiarLa più del dovuto: mi limite a chiedererLe di valutare l'opportunità di rendere pubblica la graduatoria del concorso PNRR 2023 e, in presenza di idonei, utilizzarla per le prossime immissioni, anziché bandire nuove procedure che andrebbero contro i principi di economicità, efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa.

Aggiungo una riflessione sull'apertura degli incarichi ai liberi professionisti: senza voler demonizzare nessuno, esistono molti giovani laureati che desiderano iniziare questo meraviglioso mestiere, e non utilizzare le casse del Suo Ministero per integrare le parcelle. Bisognerebbe ragionare sull'opportunità di vietare, almeno, la firma di atti o progetti e l'incasso di parcelle nel periodo dell'incarico.

Certa della Sua attenzione, l'occasione mi è gradita per inviarLe i migliori saluti.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *