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Sinner, la Wada può fare ricorso contro la sentenza. Ma Jannik ha già vinto due volte


Anche la Nado Italia potrebbe impugnare la sentenza contestando “l'assunzione involontaria” del tribunale indipendente. La vicenda è iniziata il 10 marzo, è rimasta ferma il 4 e 5 aprile e dal 17 al 20 dello stesso mese

Giornalista

20 agosto – 19:53 – MILANO

Jannik Sinner ora può tornare a pensare con serenità alle prossime settimane sul Tour e difendere il suo numero 1 al mondo. La sentenza del tribunale indipendente arrivata a Ferragosto è stata chiara: “Assunzione involontaria”, ma la Wada o la Nado Italia potrebbero comunque ricorrere in appello.

primo test

Il primo test sulle urine di Sinner risale al 10 marzo, durante il Masters 1000 di Indian Wells. Il campione esaminatore presentava tracce minime del metabolita del Clostebol. Un secondo esame, dopo la competizione (in cui Sinner era in semifinale superato da Alcaraz), otto giorni dopo aveva nuovamente rilevato tracce della stessa sostanza sempre a un livello molto basso. “Il Clostebol – si legge nel comunicato della International Tennis Integrity Agency – è un anabolizzante che fa parte delle sostanze proibite della Wada. Quando il campione di un giocatore risulta positivo, si procede a una sospensione. Il giocatore è ricorso in appello e l'ha vinto entrambe le volte”.

sospensione

Jannik è stato sospeso per sei giorni il 4-5 aprile (subito dopo la vittoria a Miami) e il 17-20 aprile (lui non era iscritto al torneo di Barcellona) ma, essendo stati entusiasti i suoi ricorsi, in cui ha dimostrato l 'assunzione involontaria, ha poi potuto giocare. A Madrid, lo ricordiamo, Jannik è sceso in campo ma si è ritirato per i problemi all'anca che gli hanno fatto saltare anche gli Internazionali d'Italia a Roma.





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